GIVRE – Le Cloître

Pubblicato il 10/04/2024 da
voto
7.5
  • Band: GIVRE
  • Durata: 00:42:00
  • Disponibile dal: 29/03/2024
  • Etichetta:
  • Eisenwald Tonschmiede

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“J’ai pris pour devise :
Souffrir toujours et ne jamais jouir
N’avoir aucune consolation en cette vie”. 

(“Ho preso come motto:
Soffrire sempre e non godere mai
Non avere consolazione in questa vita”. –
dal testo di “Louise du Neant”)

Il nuovo disco dei canadesi Givre parla di donne. Scelta piuttosto insolita per un gruppo black, ma insolita soprattutto per il modo in cui il tema viene affrontato: “Le Cloître”, come il titolo stesso suggerisce, parla infatti di religiose, sante e mistiche.
Donne che i Givre, più che raccontare, fanno parlare in prima persona, con un linguaggio al tempo stesso contemplativo e brutale. Teresa d’Avila, Ildegarda di Bingen, Louise di Neant e le altre si fanno così narratrici di un’abnegazione annichilente, che affoga qualsiasi spinta all’autodeterminazione in una spasmodica ricerca del dolore e dell’annientamento di sé. Le loro vite e le loro esperienze diventano, nell’ interessante analisi del trio quebecchese, una digressione profonda e dolorosissima sull’annullamento del desiderio – in particolare di quello femminile – e sulla paradossalità della celebrazione di un simile ‘martirio’, che poco ha di religioso, e molto di personale e sociale.
Questo sguardo critico e mai artificiosamente blasfemo sulla religione cristiana è una delle costanti della band, che può contare sulla preparazione e sulla scrittura del batterista Jean-Lou David, appassionato ricercatore di storia della Chiesa.
A questo proposito, vale la pena ricordare almeno gli ultimi lavori dei Givre, “Le Pressoir Mistique” e “Destin Messianique”, usciti rispettivamente nel 2021 e nel 2022 dopo un decennio di silenzio: “Le Cloître” si presenta come la naturale evoluzione della parabola tracciata da questi album, generata nella disperazione melodica e lo-fi di “Le Pressoir” e proseguita attraverso le sonorità più solenni di “Destin”. Nella nuova release, i Givre sembrano concentrarsi sui tratti identitari emersi cammin facendo, sviluppandoli con maggiore consapevolezza e maturità.
Non solo: “Le Cloître” è senza dubbio l’opera più cupa e violenta che la band canadese abbia finora dato alle stampe, oltre che la più articolata a livello compositivo. Come si può apprezzare già nei due brani di apertura, siamo anche davanti alla produzione più schiettamente black dei Givre, che finora si erano espressi in una forma in cui il black metal aveva avuto un ruolo da co-primario.
Gli elementi tratti dalla scuola atmosferica nordamericana e dall’irruenza rude ed elegante del black d’Oltralpe trovano qui una sintesi particolarmente riuscita, che il trio di Rouyn-Noranda arricchisce dei propri caratteri distintivi: su tutti, la presenza di stilemi shoegaze e doom (come nella potente e angosciante “Sainte Hildegarde de Bingen”), ma a tratti quasi emo su alcuni riff e in certe linee vocali (quest’ultimi sono piuttosto evidenti, ad esempio, in “Marie des Vallees”). Torna anche in quest’album, poi, il vezzo per le citazioni cinematografiche, con brevi inserti audio tratti di vecchi film in lingua francese.
La sensazione generale è che i Givre abbiano trovato una loro comfort zone, un terreno sul quale esprimere la propria originalità in modo efficace e veicolare il loro messaggio facendo presa sull’animo dell’ascoltatore. Insieme ai pro, tuttavia, le comfort zone hanno anche qualche contro: in questo caso, la reiterazione dei propri ‘marchi di fabbrica’ scivola di tanto in tanto nell’autoreferenzialità.
Inoltre, non manca qualche passaggio che sa un po’ di ‘già sentito’, come ad esempio nella già citata “Marie des Vallees”, ricca di reminiscenze alcestiane; o nella pur bella “Sainte Therese d’Avila”, col suo riff che profuma di Oregon e Wolves In The Throne Room.
“Le Cloître” è comunque abbastanza solido da emozionare e colpire per la sua ambiziosa portata culturale e per l’intensità delle composizioni. Un ascolto caldamente consigliato a chi predilige il black contemporaneo più ‘colto’ ed evocativo.

TRACKLIST

  1. Marthe Robin (1902-1981)
  2. Louise du Neant (1639 – 1694)
  3. Sainte Therese d’Avila (1515 – 1582)
  4. Marie des Vallees (1590-1656)
  5. Sainte Marguerite de Cortone (1247 – 1297)
  6. Sainte Hildegarde de Bingen (1098 – 1179)
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