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- Band: GLI ATROCI
- Durata:
- Disponibile dal: //2000
E’ possibile amare il metal e contemporaneamente scriverne la parodia? La risposta, senza dubbio affermativa, sta in questo primo lavoro degli Atroci, una band emiliana composta da sette “pazzi” che, nei loro brani, riescono a fondere bravura e simpatia.
Ci troviamo di fronte, infatti, ad alcune canzoni, presentate in forma originale, spiritosa e autoironica, che potrebbero essere definite come cover di brani “storici” facenti riferimento a quasi tutti i generi del metal.
Più specificamente, gli Atroci ricalcano le parti strumentali di tali pezzi, personalizzandoli anche musicalmente, aggiungendovi poi testi in italiano dai contenuti alquanto umoristici.
Gli argomenti trattati passano dalla parodia-metal vera e propria (un esempio su tutti è, senza dubbio, “I Guerrieri del Metallo”, i cui riferimenti strumentali a “Battle Hymn” dei Manowar sono evidentissimi; o, ancora, il brano “Alvaro il Metallaro”) ad altri aspetti della vita comune quali le malattie, trattate in maniera scherzosa, probabilmente nel tentativo di esorcizzarle (“Arrivano gli Untori”, “Curati la Gotta”, “Le Malattie”), gli incidenti stradali (“Il Muro”, in cui si riconosce un particolare tributo a “Jump” dei Van Halen) e persino le difficoltà economiche (“Peppino l’Usuraio”, che strumentalmente ricalca, almeno in parte, “Enter Sandman” dei Metallica).
La parodia del metal estremo e satanista è invece rappresentata nel brano “Voglio Vederti Morire”, nel cui testo espressioni quali “adoro i teschi” e “messe nere”, vengono associate a “ti mangio il canarino” e “ti butto il pesce nel cesso e dopo mi confesso”.
Da segnalare anche la canzone autocelebrativa del cd, ossia “I Tuoi Amici Atroci”, liberamente ispirata a “Eagle Fly free” degli Helloween, e il lentone melodico-malinconico, “La Mamma è Importante”.
Tengo inoltre a precisare che i brani proposti sono eseguiti in maniera tutt’altro che approssimativa. A mio parere, infatti, gli Atroci esibiscono, oltre a una buona cultura dell’intero “mondo metal” e ad un’incredibile ed eccezionale faccia tosta, una capacità di esecuzione strumentale pienamente soddisfacente, accompagnata da arrangiamenti più che discreti e da una versatilità nella voce davvero notevole da parte del cantante (il Profeta).
Insomma, siamo di fronte ad un disco che può essere apprezzato da tutti i metallari e che può tornare utile specialmente ai “cattivi” eternamente arrabbiati: grazie a questo cd, infatti, per tutti sarà molto più facile ridere e sorridere.