7.5
- Band: GNAW THEIR TONGUES
- Durata: 00:57:58
- Disponibile dal: 08/11/2011
- Etichetta:
- Crucial Blast
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Si salvi chi può, è tornato Mories. Gnaw Their Tongues? Sì. Crucial Blast? Certamente sì. Risultato prevedibile? Ovvio. Tutti gli elementi sono in ordine, tutte le carte in regola, e il terrore totale si compie di nuovo senza alcuno sconto. Nell’analizzare “L’Arrivée De La Terne Mort Triomphante”, il precedente lavoro di Mories a nome GTT, e il suo progetto collaborativo Aderlating, avevamo notato come lo stile del nostro terrorista sonoro belga si stesse allontanando dalla crudezza e primordiale visceralità del black metal e avvicinando di più a formule ambient, elettroniche e neoclassiche dilatate e “arrangiate”. Ebbene “Per Flagellum Sanguemque, Tenebras Veneramus” (dal latino “con frusta e sangue, veneriamo l’oscurità”) continua il discorso, lo rinconferma e lo amplia più che mai, riconsegnandoci questo raccappricciante progetto solista ulteriormente evoluto ed esplorativo. Per la prima volta il concetto di “noise” prende una bastonata nel mondo di Mories. Il fulcro centrale della sua assurda proposta musicale, il motore primo della sua immonda esistenza, lascia spazio a momenti più ponderati e “costruiti”. Per la prima volta si riconoscono nelle insopportabili nubi di cacofonia e terrore dei GTT delle composizioni riconoscibili, assemblate soprattuto tramite l’uso per niente casuale, ma bensì funzionale e sapiente, di archi, fiati e cori. Con grande sorpresa ci accorgiamo che tali espedienti non hanno minato affatto la natura del progetto, basato prepotentemente sul chaos incontrollato e imprevedibile e sul concetto di totale anarchia musicale. Al contrario, tali elementi di “controllo”, hanno convogliato ancora meglio la pazzia sterminata che si materializza in questo album ignobile. Ancora una volta ad ascoltare un lavoro di Mories viene più in mente una colonna sonora, o una opera complementare più che un album a sè stante. Solo che non vi è alcun film da accostarvi o alcuna opera d’arte di sorta da usare per capirne meglio la violentissima e scellerata natura. La mente è dunque forzata a elaborare queste immagini da sè, ed è proprio per questo che la musica dei GTT è così straziante. Ci lascia soli in un incomprensibile vuoto. Soli a stupirci di noi stessi e delle immagini di morte e distruzione che stiamo elaborando senza accorgercene al semplice ascolto di cotanto terrore sonico. Inutile stare a spiegare che stiamo parlando di un prodotto assolutamente di nicchia, che ben pochi accetteranno anche come “musica”, e che ancora meno persone apprezzeranno, ma anche in questo minuscolo buco di odio e negatività che Mories si è ricavato nella vastità infinita della produzione musiclae odierna, i GTT hanno dismotrato ancora una volta serietà e grande competenza.