GODSMACK – Lighting Up The Sky

Pubblicato il 20/02/2023 da
voto
7.0
  • Band: GODSMACK
  • Durata: 00:49:26
  • Disponibile dal: 24/02/2023
  • Etichetta:
  • BMG

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I Godsmack non sono certo una delle band più seguite in Italia, per usare un eufemismo, ma che gli vuoi dire a Sully Erna. Che non brillano per originalità? Affermazione prevedibile, ma applicabile al novanta per cento delle formazioni moderne, oltre al fatto che il cantante italo-americano ha un gusto per la melodia che levati proprio. Che sono figli illegittimi di Alice In Chains e Metallica? Non serve la prova del DNA per dimostrarlo. Crescendo, tuttavia, i ragazzi si sono ‘fatti da soli’ e, in quanto ad avvoltoi, ce ne sono di ben peggiori. Che non vengono mai nel Belpaese? Ecco, questo sì, ché nel terzo millennio si sono visti solo un paio di volte, con l’aggravante dello show saltato all’ultimo lo scorso autunno, ma qui forse è anche un po’ colpa del pubblico nostrano, che appunto non ha mai mostrato troppo affetto per il quartetto di Boston. Detto questo, speriamo che l’uscita di “Lighting Up The Sky” sia l’occasione giusta per rivederli, anche perchè, a detta della band stessa, potrebbe essere il loro canto del cigno discografico. Un vero peccato, perchè, dopo una fase di stanca con i meno ispirati “IV” e “The Oracle”, erano ripartiti alla grande con “1000 HP” e “When Legends Rise”, preludio a questo ottavo sigillo che si presenta fin dalla copertina come un lavoro più riflessivo, ma non per questo meno affascinante.
Per la verità, la partenza è a fuoco lento, con i cinque minuti di “You And I”, ma il vero viaggio comincia con il rock ’n roll di “Red White & Blue” e il riffone nu-metal di “Surrender”, reminescente di quando Sully Erna e The Rock sbancavano i botteghini in cuffia e sul grande schermo con “The Scorpion King” (cosa che peraltro continuano a fare). Certamente i vent’anni in più, oltre a qualche capello bianco, hanno portato una maggiore maturità, quindi in un disco mai così autobiografico trovano spazio anche brani più atmosferici: scomodare il “Black Album” sarebbe forse eccessivo, ma nelle diverse rock-ballad (“Truth”, “Growing Old”) pianoforte e chitarra solista sono ormai protagoniste, per un duo comunque vincente. C’è spazio anche per qualche canzone ‘da sottofondo’ (l’hard rock ’n roll di “Hell’s Not Dead”, “Soul On Fire” e “Let’s Go”, in cui spicca comunque la sei corde di Tony Rombola), ma, sfogliando l’album dei ricordi (“What About Me”, “Best Of Times”), i Godsmack sanno sempre come pizzicare le corde giuste per farci rockeggiare. Menzione a parte per la title-track posta alla fine, il cui riff preso dal bridge di “Moon Baby” (traccia d’apertura dall’omonimo disco d’esordio) chiude idealmente il cerchio su un viaggio lungo tre decadi (con tanto di frammenti di vecchie hit in sottofondo), ipotecando l’ultimo slot in scaletta sotto una pioggia di coriandoli.
Se sarà davvero finita così, almeno a livello discografico, lo scopriremo solo vivendo; nel frattempo, possiamo constatare lo stato di forma più che buono dopo un quarto di secolo: non male, per un presunto emulo di Layne Staley e James Hetfield.

TRACKLIST

  1. You And I
  2. Red White & Blue
  3. Surrender
  4. What About Me
  5. Truth
  6. Hell’s Not Dead
  7. Soul On Fire
  8. Let’s Go!
  9. Best Of Times
  10. Growing Old
  11. Lighting Up The Sky
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