GOJIRA – Fortitude

Pubblicato il 25/04/2021 da
voto
7.5
  • Band: GOJIRA
  • Durata: 00:51:52
  • Disponibile dal: 30/04/2021
  • Etichetta:
  • Roadrunner Records
  • Distributore: Warner Bros

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I Gojira tornano con il nuovo full-length, a ben cinque anni di distanza dal precedente “Magma”; un lasso temporale piuttosto ampio (per quanto l’uscita sia stata rimandata a causa della pandemia), che sta a dimostrare quanto i francesi abbiano lavorato su questo nuovo album. Ad ormai un ventennio dalla propria nascita (più altri anni sotto diverso moniker), ovviamente, la band non è più quella degli esordi, avendo seguito un percorso di crescita naturale, ma ha sempre mantenuto una certa integrità a livello artistico. Più volte si è parlato, in special modo riferendosi allo stesso “Magma”, di una tendenza ad ammorbidire i suoni spostandosi verso terreni più commerciali; ed effettivamente ciò è avvenuto, ma mai a scapito di un livello qualitativo che è sempre stato alto: probabilmente i francesi non saranno più i ‘salvatori del metal’, come diversi anni fa vennero definiti da una nota testata di settore, ma rimangono una solida realtà in grado di pubblicare musica personale e di percorrere la propria strada a testa alta, senza farsi condizionare dalle mode del momento.
Anche “Fortitude” è un album che non taglia assolutamente i ponti con il passato ed allo stesso tempo inserisce elementi nuovi; il rischio, a fronte di questa precisa scelta, poteva essere quello di avere un’opera frammentata ed eccessivamente discontinua, ma la classe della band ha evitato che tale eterogeneità – che in effetti si nota – fosse un peso all’ascolto. Così, accanto a “Born For One Thing” e “Grind”, che rispettivamente aprono e chiudono il disco e che sono due legnate vecchio stile, troviamo un brano come “The Chant”, il più melodico del lotto e forse di tutta la discografia dei Gojira, che riprende le atmosfere oscure di “Magma” ma le stempera con un coro appiccicoso e degli assoli di chitarra di stampo blues. Il growl c’è ma meno del solito, come nella apocalittica “Sphinx”, altro pezzo che rimanda agli antichi fasti. Le battaglie ambientaliste, da sempre argomento prediletto dai francesi, vengono riprese nel singolo “Amazonia”, con suoni che così tribali non si sentivano da “The Link”, e che avrebbe fatto un figurone su un album come “Roots” dei Sepultura. Anche la vena prog non è andata smarrita e un brano come “Hold On”, perlomeno in alcune parti, è addirittura memore della lezione dei Porcupine Tree più metallici. La caratteristica distintiva della band, ossia quel groove dato dall’interazione tra basso e batteria, è ancora lì, in primo piano, e rimane l’elemento portante del suono, ma anche le chitarre mostrano una varietà di soluzioni non indifferente; rispetto al recente passato, quindi, la differenza principale è quella di un’atmosfera meno cupa e più variegata. Da sottolineare, infine, il lavoro dietro al mixer del leggendario Andy Wallace (Nirvana, Rage Against The Machine), che è riuscito a conferire potenza e pulizia, valorizzando la grande quantità di idee che troviamo nell’album.
Probabilmente i fratelli Duplantier ed i loro compagni d’avventura non hanno pubblicato l’album che molti avrebbero voluto avere tra le mani, accontentando parte dei loro ascoltatori e deludendone altri, ma è innegabile che “Fortitude” sia solido, ottimamente composto e suonato, e che necessiti di diversi ascolti prima di essere compreso appieno.

TRACKLIST

  1. Born For One Thing
  2. Amazonia
  3. Another World
  4. Hold On
  5. New Found
  6. Fortitude
  7. The Chant
  8. Sphinx
  9. Into The Storm
  10. The Trails
  11. Grind
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