GOLDENSEED – The War Is In My Mind

Pubblicato il 18/02/2012 da
voto
6.5
  • Band: GOLDENSEED
  • Durata: 00:52:42
  • Disponibile dal: 20/01/2012
  • Etichetta:
  • SG Records
  • Distributore: Andromeda

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“Il progetto Goldenseed nasce per sperimentare tutto ciò che non è fattibile da un gruppo di musicisti umani a causa di arrangiamenti forzatamente esagerati, anche in termini di velocità e complessità ritmica”. E’ con queste precise parole, che troviamo scritte sulle note biografiche allegate al dischetto promo di “The War Is In My Mind”, che iniziamo l’ascolto di questo nuovo lavoro strumentale targato SG Records. Non molto attraente come prospettiva, quella di trovarsi davanti ad un album scritto, composto ed, ahimè, anche suonato solo a tavolino; prospettiva resa anche peggiore per tutti coloro che, come il sottoscritto, dai dischi strumentali/chitarristici si aspetta feeling e passione e non certo il freddo e artefatto lavoro di programming su un computer. Per fortuna, con l’ascolto del disco scopriamo con sollievo che il concetto espresso dalle note biografiche si riferisce maggiormente ai primi lavori prodotti; e che invece il qui presente “The War Is In My Mind” risulta molto più concentrato sulla chitarra e sui suoi suoni piuttosto che su questi fantomatici arrangiamenti ‘impossibili da eseguire con mani umane’, scelta questa che rende il prodotto qui presente decisamente gradevole e ben riuscito. Stilisticamente, le varie tracce di “The War Is In My Mind ”sono lontanissime dal modello neoclassico tracciato da Malmsteen e ancora di più da quello dei altri artisti di estrazione jazz/fusion come Salvo Vecchio. Fornito di un’impostazione più ancorata al metal e che pur non disdegna l’elettronica, questo lavoro risulta decisamente più vicino alle architetture progressive e aperte dei Liquid Tension Experiment – progetto americano che coinvolgeva grossi nomi come Portnoy, Petrucci e Ruddess – che non ai dischi di chitarristi solisti che siamo soliti recensire. Gabriele Pala, mente che si cela dietro al monicker Goldenseed, riesce con questi undici pezzi a regalarci invece numerosi bei momenti, giocando di fino con arrangiamenti spesso eterei e mai invadenti, che fanno da base perfetta per delle evoluzioni chitarristiche che non stancano quasi mai, scorrendo via lisce grazie all’alternarsi di atmosfere e suoni sempre molto variegati. Senza dover obbligatoriamente sforzarsi a pescare influenze troppo lontane dal mondo metal, Gabriele lavora invece con i suoi strumenti migliori, ovvero una buona capacità compositiva e un’ottima tecnica, mischiando assieme metal, rock e progressive, estraendo alla fine dal cilindro un disco che si fa apprezzare principalmente proprio per l’accessibilità delle sue composizione (cosa rara in un disco strumentale) e per un buon equilibrio tra le parti, facendo si che nel disco, solismi e basi ritmiche convivano nel medesimo spazio con uguale importanza. Si segnala anche la partecipazione di Stian ‘Culto’ Johanssen (Mayhem, Con Anima, Shadow Dancers) sull’ultimo brano, intitolato “(Dead) On The Road”, che peraltro è anche l’unico del lotto a possedere una linea vocale cantata. Un disco strumentale, ma che potrà piacere anche a chi in genere questi lavori li snobba.

TRACKLIST

  1. The R28 Class
  2. Kosmos 233
  3. A Million Random Digits
  4. Aragonite Sea
  5. Blindness
  6. An Homage To Frank
  7. The Enhancer Trap
  8. XPT3
  9. G1S Transition
  10. The Cathedral Of Incarnation
  11. Dead (On The Road)
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