8.0
- Band: GORGASM
- Durata: 00:39:15
- Disponibile dal: 31/07/2014
- Etichetta:
- New Standard Elite
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Una carriera iniziata addirittura nel 1994, pubblicazioni ufficiali rilasciate con il contagocce ma caratterizzate da una qualità sbalorditiva ed una “fedeltà alla linea” encomiabile sono i tratti distintivi dei brutali Gorgasm, più che un semplice nome di riferimento all’interno della frangia più estrema del death metal a stelle e strisce. La statica evoluzione della band americana ha portato a definirne i connotati in maniera significativa, fino a farli coincidere oggi con le fattezze stesse di un intero genere musicale. In un certo senso, la promessa di un definitivo assestamento su livelli superiori rispetto alla media da sempre augurata ed intravista, trova in “Destined To Violate” la sua definitiva realizzazione, testimonianza tangibile di una crescita costante e continua ultimata in questa sede. “Starved For Perversion”, o “Kuntkiller” per esempio, sono certamente il più classico dei biglietti da visita per un album brutal, con batteria in blast sparata a manetta, riff spacca-dita e voce abissale, eppure è impossibile non notare da subito il profondo lavoro di personalizzazione celato dietro ad ognuno dei singoli pezzi: tutto rimane sempre perfettamente intellegibile e chiaro, merito certamente anche di una produzione mai curata come in questo caso, la fluidità dei passaggi tra i vari momenti dei pezzi li rende un massacro uditivo frenetico e senza sosta, eppure privi di quei momenti roboanti ed un po’ sconclusionati uditi sulle prime uscite dei Gorgasm, ridefinendo quindi in meglio alcuni dei tratti salienti della loro proposta e rendendo, udite udite, ogni canzone riconoscibile rispetto alle altre. Sarà proprio la titletrack, o la grottesca “Funeral Bang” ha svelare la reale cifra stilistica di questo lavoro, la reale portata di un songwriting decisamente deviato, rallentato ed appesantito nel ritmo ma ugualmente perverso ed insano rispetto alle schegge impazzite che costellano la tracklist. “Carnivwhore” presenta uno stacco centrale inatteso nella sua sinuosità quasi progressive, mentre “Preserved For Pleasure”, tra una mazzata ed un’altra, induce ancora con successo sulla nuova concezione di “mid-tempo” messa in mostra dai Nostri. Ogni episodio quindi lascia l’ascoltatore di che parlare al suo termine, grazie a momenti diversi e “di respiro” che vanno ad arricchire realmente le creazioni e la loro longevità all’ascolto, senza dimenticare la spaventosa dimestichezza con cui vengono ideati i cambi di tempo, gli scambi “chitarra veloce su beat piantati” ed in generale, la malizia con cui si accenna costantemente al glorioso passato del brutal death anni Duemila, attualizzato e continuamente condito con elementi arguti e d’esperienza, sempre perfettamente adattabili al solco della tradizione. Crediamo che “Lubricated In Vomit” e “Infected With Lunacy” espongano quanto detto meglio di molte parole, così come tutti gli ispiratissimi episodi di “Destined To Violate”: in un periodo sempre più ricco di followers e sempre più parco di leaders, i Gorgasm si portano con i fatti pericolosamente vicino alla cima della piramide, con buona pace di tutte le realtà da “molti grugniti e poche idee”.