7.0
- Band: GORGOROTH
- Durata: 00:34:48
- Disponibile dal: 21/10/2009
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Masterpiece
Spotify:
Apple Music:
Ritornano i Gorgoroth, quelli di una volta. Conclusasi la telenovela black metal che è durata più di un anno, è stato appurato che i Gorgoroth sono proprietà del suo membro fondatore, Infernus. Ciò che colpisce immediatamente è l’abisso tra il nuovo album e l’ultimo registrato in studio da quella che sembrava essere una line up solida della band norvegese con la presenza di King Ov Hell e Gaahl. Abisso dovuto al fatto che lo strepitoso “Ad Majorem Sathanas Gloriam” era un album carnale, demoniaco, bollente ed infernale come raramente si era sentito persino in ambito black metal. Ebbene, quel travaglio sonoro con il nuovo “Quantos Possunt Ad Satanitatem Trahunt” è scomparso completamente. Infernus ha voluto ricominciare dall’inizio, dai tempi per lo meno di “Under The Sign Of Hell” ed evidentemente, se questo è il risultato negli ultimi album dei Gorgoroth, il chitarrista fondatore della band ne aveva messa ben poca, di farina del suo sacco. Ora invece si ritorna a sentire il suo zampino: la produzione è limpida e fredda, magari se fosse stata un po’ più grezza avrebbe giovato ulteriormente a ricreare il vecchio sound dei Gorgoroth. Ciò che potrà lasciarvi un po’ meravigliati e perplessi è il gran numero di brani giocati essenzialmente sui mid tempo e non su ritmi indiavolati come ci si potrebbe aspettare. Per dar vita a questa sorta di secondo inizio, che di fatto riporta la band indietro di una decina d’anni, Infernus ha pensato bene di fare una rimpatriata e pertanto ha richiamato il bravissimo Pest alla voce, mentre alla chitarra c’è nuovamente Tormentor. C’era il rischio di ritrovare il nome Gorgoroth svuotato di tutti quei contenuti interessanti che aveva sempre dimostrato di possedere, ma qui al contrario l’anima della band è pur sempre presente e, sorpresa gradita, si dimostra anche sufficientemente ispirata. I brani di questo nuovo album si avvicinano alla tanto cara definizione di ‘true norwegian black metal’. I Gorgoroth esistono ancora e sono vivi, diamo loro il tempo di ritrovarsi completamente e speriamo in quel salto stilistico definitivo nel passato che tanto abbiamo amato e mai scordato.