GOROD – A Perfect Absolution

Pubblicato il 14/03/2012 da
voto
7.0
  • Band: GOROD
  • Durata: 00:39:03
  • Disponibile dal: 12/03/2012
  • Etichetta:
  • Listenable Records
  • Distributore: Audioglobe

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Entrati da qualche tempo in una fitta routine “pubblicazione – tour – pubblicazione”, i Gorod rilasciano il nuovo full-length “A Perfect Absolution” a pochi mesi di distanza dall’interessante EP “Transcendence”, che li aveva visti esplorare mondi sonori più ariosi e omaggiare dei padri putativi come i Cynic. La nuova opera vede il gruppo francese nuovamente accasato presso la connazionale Listenable Records, già promotrice sul territorio europeo del precedente album “Process Of A New Decline”. Rispetto a quest’ultimo lavoro, non cambia nemmeno il sound proposto, che, come sempre, si configura in un techno-death affilato, che cerca costantemente di muoversi tra aggressione e musicalità. Proprio questa ricerca del compromesso, tuttavia, si rivela a volte il punto debole della band, che non sempre riesce a imporsi realmente all’attenzione dell’ascoltatore a seguito di un mix che, in alcuni casi, non appare nè sufficientemente potente, nè poi così orecchiabile. Parliamo di episodi come “Birds Of Sulphur” o “Sailing Into The Earth”, in cui la formazione si muove su ritmiche tese e sfodera un guitar-work molto arzigogolato, mancando però di compensare il tutto con dosi adeguate di ignoranza e/o melodia. Complici anche gli ormai consueti suoni un po’ esili e innocui, certi pezzi risultano dunque vagamente freddi e poco concreti nella loro carenza di vera cattiveria death metal da una parte e di pronunciata “ruffianeria” dall’altra (che li porterebbe ad accattivarsi le simpatie dei fan di ultimi Obscura e The Faceless). Mai particolarmente estremi, nè “faciloni”, i Gorod convincono davvero solo quando decidono di puntare maggiormente sul groove o su strutture ad ampio respiro: canzoni come “5000 At The Funeral”, “Varangian Paradise” o “Tribute Of Blood” hanno infatti il pregio di presentare le idee dei ragazzi in una forma più lineare e digeribile, dando il giusto spazio a ogni riff e a ciascuna soluzione, senza strafare ed eccedere in impennate tecnico/ritmiche che, alla lunga, lasciano un po’ il tempo che trovano. Il gruppo, pure questa volta, dà insomma l’impressione di avere tutte le carte in regola per poter ambire a qualcosa di grande, ma non riesce a tirare fuori quella zampata che potrebbe definitivamente portarlo su un livello superiore. Competenti, onesti, professionali… i Gorod sono indubbiamente bravi, ma per ora l’ingresso al club dei fuoriclasse gli è ancora precluso.

TRACKLIST

  1. Birds Of Sulphur
  2. Sailing Into The Earth
  3. Elements And Spirit
  4. The Axe Of God
  5. 5000 At The Funeral
  6. Carved In The Wind
  7. Varangian Paradise
  8. Tribute Of Blood
1 commento
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