7.0
- Band: GOSUDAR , MALIGNANT ALTAR
- Durata: 00:28:14
- Disponibile dal: 16/12/2022
- Etichetta:
- Me Saco Un Ojo Records
- Rotted Life
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Uno split di sostanza, questo tra Gosudar e Malignant Altar. Certo, il numero delle tracce potrebbe far pensare al contrario, dato che ogni band partecipa con due brani, ma la durata complessiva del lavoro si avvicina a una solida mezz’ora, facendo intendere come questa sfida Russia vs USA sia stata giocata con un certo impegno da entrambi i lati. I Gosudar, in particolare, si fanno segnalare grazie all’iniziale “Mortified Transformation”, suite di ben dieci minuti nella quale il loro death metal prende una piega davvero macabra, andando a mettere più che mai in risalto le connotazioni più torve e doom già presenti in alcuni episodi del debut album “Morbid Despotic Ritual”, uscito lo scorso anno per Rotted Life Records. Le chitarre concentriche cariche di pesantezza ci trasportano in una dimensione sinistra dove l’eco delle melodie innesca sin da subito parallelismi con gli ultimi Krypts. In generale, il terzetto di Mosca sembra avere definitivamente optato per un’estetica cupa e solenne, riducendo al minimo l’approccio più urgente e diretto un tempo ancora ricollegabile alle prime esperienze a nome The Occult, sotto il quale i ragazzi esprimevano anche tendenze hardcore. Se si adorano i succitati Krypts o i Dead Congregation – oltre, ovviamente, ai maestri Incantation – quello dei Gosudar è ormai un nome da tenere presente.
Dal canto loro, i Malignant Altar si mantengono tutto sommato sulle posizioni esplorate sinora, in una carriera che purtroppo sembra prematuramente giunta al termine, almeno giudicando da un ambiguo post sui social di alcuni giorni fa; in ogni caso, gli statunitensi in questi primi anni di attività hanno elaborato un suono dal groove molto pronunciato, forte di una propulsione che si espande per saturazione. A tratti vicini – anche per atmosfera – ai Morbid Angel più monumentali, in altri striscianti e ruvidi come certi Cianide, i texani qui insistono nel proporre il loro death metal la cui ricerca sembra sempre rivolgersi verso l’intensità sonora, verso la densità e l’intricato incastro di midtempo e rapide accelerazioni, per un risultato finale più ingegnoso di quello che si potrebbe inizialmente pensare. Nello svolgimento della mini tracklist – dove si segnala anche la cover di “The Awakening of the Majestic Darkness”, una delle prime “hit” dei conterranei Imprecation – spicca anche questa volta il notevole drumming di Dobber Beverly, esperto batterista già in forza a Oceans of Slumber, Insect Warfare e War Master.
Nel complesso, non ci sono quindi cali di tensione o parentesi scadenti in questo duello tra realtà emergenti del panorama death metal. Segnaliamo che Me Saco Un Ojo Records curerà il vinile sul mercato europeo e il digitale, mentre Rotted Life si occuperà di CD, cassetta e vinile in Nordamerica.