GRAND MAGUS – Sunraven

Pubblicato il 21/10/2024 da
voto
7.5
  • Band: GRAND MAGUS
  • Durata: 00:35:13
  • Disponibile dal: 18/10/2024
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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Se è vero – parafrasando il famoso detto – che “un disco non si giudica dalla copertina”, quest’ultima resta uno strumento potentissimo di presentazione, e quando sapientemente usato può raccontare già molto del contenuto. Ed è proprio il caso di “Sunraven”, che con l’immagine frontale anticipa la scelta di fondere assieme i due grandi filoni che hanno caratterizzato nel tempo la musica dei Grand Magus: quello stoner/doom, che possiamo indovinare nei colori acidi del tramonto, e quello più classicamente heavy dai tocchi nordici, reso evidente dal guerriero con elmo, ascia e scudo.
Le prime prove del terzetto di Stoccolma – risalenti ormai ad oltre vent’anni fa – sono infatti caratterizzate da un sound devoto agli anni ‘70, con tempi lenti e riffoni psichedelici (e non a caso uscirono sotto egida Rise Above), poi la band si è progressivamente spostata verso uno stile più asciutto e semplice, un heavy metal mai troppo pesante, con prevalenza di tempi medi. All’amore per le tematiche mitologiche, che attraversa l’intera carriera degli svedesi, si è via via aggiunta la predilezione per i classici temi heavy metal della battaglia, della forza e del coraggio.
Ed ecco che, giunti al decimo lavoro da studio, l’inossidabile JB Christoffersson e i suoi optano per rimescolare le carte: non possiamo quindi certo parlare di sperimentazione, piuttosto forse di un’analisi del proprio passato, volta a recuperare alcune caratteristiche che erano state messe da parte per far posto ad un approccio sicuramente più in linea con i temi trattati nelle liriche, ma che forse cominciava a mostrare ormai segni di staticità, considerando la linearità delle soluzioni stilistiche scelte.
Può dunque dirsi un matrimonio felice? Secondo noi sì, e ne sono la prova brani decisamente ben riusciti come l’epica title-track, “Hour Of The Wolf”, che mostra (finalmente) gli svedesi alle prese con tempi più veloci, la catchy “To Heorot”, altro brano tra i più movimentati e ‘frizzanti’, e “The Black Lake”, un pezzo che – abbastanza curiosamente – sembra quasi scritto dai Monster Magnet del periodo tra “Superjudge” e “Powertrip”.
E in effetti una certa impronta calda e rock permea l’intero disco – complici i suoni più vividi e meno patinati rispetto al recente passato – anche nei momenti più prettamente metal, come “The Wheel Of Pain”, dall’incedere battagliero con riff à la Amon Amarth. In ogni caso non ci sono canzoni brutte – anzi! – l’unico rimprovero che si può fare ai Grand Magus è che ci piacerebbe sentirli ‘spingere’ maggiormente, perché questi pezzi con un briciolo di aggressività in più sarebbero potuti essere dei capolavori, ma è comunque vero che la band sembra aver ritrovato un certo mordente, che era andato un po’ perdendosi nelle release precedenti (pensiamo al pur buon “Wolf God”).
Come al solito preferiamo Christoffersson come chitarrista piuttosto che dietro il microfono, ma rileviamo comunque con piacere che sulle nuove composizioni il cantante si spinge molto spesso fuori dalla solita comfort zone, rivelando una certa versatilità ed un ventaglio espressivo più ampia che in passato (si veda, tra i brani non ancora citati, “Grendel”).
Nel complesso un lavoro piacevolissimo, perfettamente riconoscibile come targato Grand Magus e al contempo dotato di qualche guizzo capace di rompere la prevedibilità di una formula ormai ampiamente collaudata. Bentornati.

TRACKLIST

  1. Skybound
  2. The Wheel Of Pain
  3. Sunraven
  4. Winter Storms
  5. The Black Lake
  6. Hour Of The Wolf
  7. Grendel
  8. To Heorot
  9. The End Belongs To You
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