GRAVA – The Great White Nothing

Pubblicato il 02/10/2024 da
voto
7.5
  • Band: GRAVA
  • Durata: 00:33:11
  • Disponibile dal: 27/09/2024
  • Etichetta:
  • Aesthetic Death

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La prospettiva soggettiva con cui ci si confronta con la musica cambia attraverso gli anni: quando, molto spesso in gioventù, si arriva a scoprire un genere musicale, si è pieni di entusiasmo e di voglia eclettica di scoprire per poi, spesso in modo naturale, arrivare a trovare una quadra e stabilizzarsi entro certi confini.
I generi musicali, allo stesso modo, nascono, si evolvono, si ibridano e (qualche volta) muoiono e, se fosse possibile avere un occhio esterno ai due fenomeni e alle loro interazioni, secondo noi si potrebbero avere delle sorprese: molte frasi fatte come “non ci sono più i dischi di una volta” oppure il classico “il rock è morto” potrebbero essere sconfessate in pochi minuti, perché semplicemente molto spesso è la prospettiva di chi ascolta a voler, in qualche modo, fermarsi in determinati periodi di tempo e in delineati generi.
E’ comunque vero, però, che la musica estrema di cui ci occupiamo qui su Metalitalia.com comincia ad avere la sua età e, nonostante le novità, i crossover e qualche invenzione genuina, le coordinate dei generi sono oggettivamente ben delineate ed è sempre più difficile rimanere ‘stupiti’ dalle nuove formazioni e dai nuovi dischi.
C’è una proliferazione di gruppi e uscite – questo sì – ma il  numero non corrisponde a nuovi generi o sottogeneri: pian piano si sta stagliando perciò, a nostro avviso, un modello di band che va oltre al concetto di ‘derivativo’ come può esserlo quando esplode uno stile nuovo e tutti si accodano.
Queste invece sono formazioni che amano determinati suoni, che sono cresciute con essi e che sono pienamente soddisfatte nel riproporli ‘punto e basta’, come si suol dire; non ci sentiamo per questo di farne loro una colpa o rubricarle  tutte come inutili.
Tra l’altro, alcune di queste lo fanno con tale convinzione, con tale onestà intellettuale che i dischi poi risultano davvero di alto livello: è esattamente il caso dei Grava e di “The Great White Nothing”.
Non c’è davvero nulla in questo lotto di canzoni che non abbiamo già sentito nelle esperienze di Burst, i dimenticatissimi Buried Inside, Neurosis e in versioni asciugatissime di Amenra e The Ocean: siamo davanti quindi ad una mezz’ora abbondante di post-hardcore e sludge ritmato, secco e violento. Eppure, “The Great White Nothing” è un album che invita ad essere riascoltato tante volte, nonostante non proponga nulla di rivoluzionario, anzi.
Geograficamente collocabili tra le Faer Oer e la Danimarca, i tre utilizzano una forma-canzone di poco più di tre minuti, in modo da non esagerare con i trip ossessivi e dilatati che capitano spesso con le band sludge, insistendo invece sui tempi medi di esecuzione (“Erebus”, “Decimate”, Bayonet”) e concedendosi, qua e là, momenti più riflessivi (“The Fall”, “Ceasefire” e la conclusione di “Hinterlands”, dove la voce diventa più death metal).
Tutto il resto sono bordate hardcore, ben suonate, finemente arrangiate e perfettamente prodotte: “The Great White Nothing” risulta quindi un album  in grado di mantenere un equilibrio e una trasparenza non così comuni; i Grava non cercano di rifilarci chissà quale ricerca musicale, ma hanno deciso di fare bene una cosa e dimostrano di saperci fare davvero.
Se aggiungiamo che il concept dell’album – incentrato sulle esperienze di morte, dal punto di vista dei protagonisti di grandi disastri e incidenti visti nel corso del tempo – è azzeccatissimo, non c’è molto altro da dire se non che il secondo disco dei Grava è davvero da sentire.
Chi scrive ormai ha la consapevolezza che sarà difficile ritrovare le sensazioni di stupore della gioventù e quindi cerca di circondarsi di dischi magari non stupefacenti ma genuini: qua ne abbiamo davvero uno e secondo noi dovreste approfittarne per segnarvi il nome; se poi dal vivo si confermeranno efficaci, potremmo avere altri margini di crescita.

TRACKLIST

  1. Erebus
  2. White Thresher
  3. Decimate
  4. Breaker
  5. The Fall
  6. Mangled
  7. Bayonet
  8. Ceasefire
  9. Hinterlands
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