8.0
- Band: GRAVE
- Durata: 00:41:10
- Disponibile dal: 21/07/2006
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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Ola Lindgren deve essere incazzato per qualche motivo. Terribilmente incazzato. Non riusciamo altrimenti a spiegarci per quale motivo, da qualche anno a questa parte, ogni album dei suoi Grave sia molto più veloce, brutale e oscuro del precedente. “Back From The Grave” aveva riportato la band su coordinate death metal, ma rimaneva un disco ancorato a midtempo, nonchè alfiere di riff non sempre magistrali. Il successivo, splendido, “Fiendish Regression” aveva invece messo in mostra un songwriting altamente più vario e ispirato, facendosi segnalare come uno dei migliori lavori dei Grave in assoluto. Con il nuovissimo “As Rapture Comes” il quartetto di Stoccolma va però al di là di ogni più rosea aspettativa, configurandosi sin dalle primissime note di quel macigno chiamato “Burn” come un disco totalmente massacrante! A livello stilistico si è nel complesso rimasti sintonizzati sulle frequenze di “Fiendish Regression”, ma non si può davvero fare a meno di notare che le ritmiche di questo nuovo platter siano generalmente più veloci e che Ola abbia modulato la propria voce su un growling ancora più cupo e aspro. I blast-beat hanno definitivamente smesso di essere una piacevole sorpresa, idem i cambi di tempo e le escursioni in territori morbidangeliani. “As Rapture Comes” è un album che non concede tregua, una collezione di brani che va annoverata seduta stante tra le più violente che i nostri abbiano concepito nella loro carriera. Di sicuro si tratta della più veloce di sempre, in quanto – come dicevamo – mai avevamo sentito i Grave utilizzare con tale frequenza ritmiche così moderne e brutali. Non c’è spazio per alcun tipo di melodia nè per quelle sezioni vagamente catchy che avevano fatto la fortuna di un disco come “Soulless”. Ascoltando “As Rapture Comes” – che, tra l’altro, gode di una produzione ruvidissima – si stenta quasi a credere che i Grave in passato abbiano realizzato lavori come quello (che, comunque, era più che valido) o come “Hating Life” e “Back From The Grave”. Qui si ha esclusivamente a che fare con del puro ed incontaminato death metal di stampo svedese, composto, suonato e prodotto da alcuni dei più grandi maestri del genere… ascoltare la monumentale “Living The Dead Behind” o la fantastica cover di “Them Bones” degli Alice In Chains per credere. Che altro dire… li si dava per spacciati, invece, nel giro di un paio d’anni, i Grave sono tornati ad essere una delle band su cui più contare in questo campo. “Fiendish Regression” ci aveva entusiasmati, “As Rapture Comes” a tratti ci lascia quasi sbigottiti. Ormai non ci sono più dubbi: la old-school death metal band più in forma del momento sono i Grave. Fate largo ai re di Svezia!