voto
7.5
7.5
- Band: GRAVE
- Durata: 00:42:06
- Disponibile dal: /06/2010
- Etichetta:
- Regain Records
- Distributore: Masterpiece
Streaming non ancora disponibile
Per molti, i dischi dei Grave sono sempre "la solita roba" ultimamente. E, tutto sommato, ciò è vero, se non verissimo, a tratti. Ma per noi tale definizione in questo caso non ha per nulla un’accezione negativa. Del resto, lo swedish death metal va concepito e suonato in una certa maniera e i Grave sono dei maestri nel farlo, quindi perchè pretendere da loro – che, tra una cosa e l’altra, sono in giro dal 1988 – chissà quali evoluzioni stilistiche? Provarono a fare qualcosa di diverso tanti anni fa con "Hating Life", ma, pur confezionando un lavoro abbastanza gradevole, snaturarono troppo la loro proposta, finendo per fare il verso a certi Entombed. Da allora la band ha imparato la lezione e non ne ha più voluto sapere di aperture a sonorità più orecchiabili: dalla pubblicazione di "Fiendish Regression" in poi, l’obiettivo è sempre stato solo quello di comporre death metal brutale e senza compromessi, ora dal taglio più veloce e vagamente moderno ("As Rapture Comes"), ora dalle forti radici old school ("Dominion VIII"). Il nuovo "Burial Ground" non fa eccezione… la parola d’ordine è ancora una volta "Death Metal" e, nuovamente, l’abilità del terzetto svedese nel maneggiare queste sonorità è fuori discussione. Certo, brani come "Dismembered Mind" e "Conquerer", entrambi un bel po’ ripetitivi, aggiungono effettivamente poco al repertorio dei Grave, ma tutto il resto ha assolutamente le carte in regola per stampare un grosso sorriso sul volto di ogni vero amante di queste sonorità. Si gode soprattutto all’altezza dell’opener "Liberation", che a metà del suo percorso viene spezzata da uno dei riff più "grassi" partoriti ultimamente dai nostri, dell’ignorantissima "Sexual Mutilation", recuperata dall’omonimo demo del 1989, di "Bloodtrail", che segue un esaltante sviluppo simile all’opener, e della title track, le cui atmosfere malsane e l’incedere pachidermico fanno a tutti gli effetti rientrare il gruppo nel panorama doom-death. Da apprezzare, infine, la produzione: niente trigger, niente giochetti al computer… in questo caso, i Grave si allineano in toto alla politica "no compromise" di gente come Incantation e Immolation. Il disco suona crudissimo, fedele al 100% allo spirito originario di questa musica. Se avete la cosiddetta "puzza sotto il naso" statene perciò alla larga… i Grave di "Burial Ground" sono un treno in corsa verso l’inferno. Laggiù non vi è posto per finezze e smancerie.