6.5
- Band: GRAVE
- Durata: 00:25:39
- Disponibile dal: 26/08/2013
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: EMI
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I Grave non sono mai stati un gruppo da EP, almeno se pensiamo alla loro carriera dal debut album in poi. Ci viene giusto in mente il notevole “…and Here I Die… Satisfied” (1993), ma, per il resto, gli svedesi, quando in attività, si sono sempre cimentati in full-length. Tuttavia, in questo periodo di riscoperta del vinile e, aggiungeremmo, di ascolti più fugaci, l’idea di rilasciare lavori di breve durata, magari in tiratura limitata, sta contagiando ogni formazione. Non stupisce quindi granchè vedere la Century Media rilasciare questo “Morbid Ascent”, un EP di cinque tracce presentato in pieno periodo di festival estivi per permettere ai Grave di avere qualcosa di nuovo sul mercato in concomitanza con le loro numerose apparizioni live. Tra l’altro, si tratta di un EP di buona caratura, probabilmente pensato come appendice del fortunato “Endless Procession Of Souls” dell’anno scorso. I due inediti, “Venial Sin” e la title track, si rivelano addirittura superiori a vari pezzi inclusi in quell’album; “Morbid Ascent”, in particolare, svela una ragguardevole concatenazione di riff, partendo da un attacco di classico death metal senza fronzoli, passando per una digressione più thrashy e concludendosi in un rallentamento doom con tanto di organo. A seguire, troviamo quindi le consuete chicche solo per die-hard fan: una bella cover di “Possessed”, tra le tracce migliori del recente repertorio dei Satyricon (Ola Lindgren è notoriamente un grande fan dei norvegesi), una versione remixata e leggermente abbreviata di “Epos” – pezzo dell’ultimo album – e una ri-registrazione della vecchissima “Reality Of Life”, uno dei tanti manifesti di vera ignoranza e sfrontatezza giovanile inclusi nel seminale demo “Sexual Mutilation” (1989). A conti fatti, ben venticinque minuti di musica non proprio da sottovalutare… ammesso che si sia grandi patiti dei Grave! In effetti, le release veramente “da avere” sono altre, ma è pur vero che chi stravede per i death metaller svedesi avrà quasi certamente di che compiacersi davanti ad alcuni degli spunti presenti in questo lavoretto. Valutatelo attentamente.