7.0
- Band: GRAVE
- Durata: 00:48:20
- Disponibile dal: 16/10/2015
- Etichetta:
- Century Media Records
- Distributore: Universal
Spotify:
Apple Music:
L’arresto cardiaco subito da Ronnie Bergerståhl ha momentaneamente rallentato la marcia dei Grave, che per circa un anno sono stati costretti ad aspettare che il loro batterista si rimettesse in sesto e che la Century Media trovasse il momento adatto per pubblicare il loro nuovo album. Completato ormai da tempo, “Out of Respect for the Dead” vede ora finalmente la luce (come al solito, si fa per dire…) e promette sin dai suoi primissimi secondi di rassicurare quel vasto seguito che gli svedesi sono riusciti a costruire in tutti questi anni di militanza death metal. Come prevedibile, i Grave sono rimasti quella stessa band che in tempi recenti non ha mai smesso di impressionare per la sua solidità e per la sua verve. Gli anni passano, ma il quartetto continua a mantenersi su livelli qualitativi più che dignitosi, a maggior ragione se si pensa alla fine che hanno fatto diversi suoi coetanei scandinavi e statunitensi. A ben vedere, “Out…” non contiene il migliore materiale che il gruppo abbia offerto di recente, tuttavia rimane sempre forte l’impressione che gli svedesi abbiano dato il massimo: per ogni riff un po’ generico – questa volta rintracciabile soprattutto nelle parti più serrate – vi è sempre almeno un break o uno spunto degno di nota. “Plain Pine Box”, ad esempio, possiede un groove alla Celtic Frost che Ola Lindgren e soci interpretano alla grandissima, mentre “Grotesque Glory” è la prima vera grande suite della storia dei Grave: quasi dieci minuti di doom e death metal con i quali la band approfondisce certe formule presentate sull’EP “Morbid Ascent”. Nel complesso, questa volta non convince granchè la produzione: le chitarre risultano sin troppo asciutte e l’impatto generale ne risente un po’. Forse Lindgren dovrebbe tornare a rivolgersi ad un orecchio esterno anzichè fare tutto in casa: considerato lo stile attuale, vedremmo bene i Grave all’interno dei Necromorbus Studios (Demonical, Watain, Nominon), ad esempio. In ogni caso, si tratta di dettagli più che mai soggetti a gusto personale. Nel suo insieme, “Out…” resta un’opera che difficilmente deluderà i fan della formazione. “More of the same”, per certi versi, ma questa volta ci si accontenta con serenità.