• Band: GRAVENOIRE
• Durata: 00:25:13
• Disponibile dal: 23/08/2024
• Etichetta:
• Season Of Mist

EP d’esordio per questa nuova realtà transalpina, che però al suo interno presenta degli artisti tutt’altro che novizi: la band, infatti, può vantare nella propria formazione gente d’esperienza all’interno della scena black metal come Vicomte Vampyr Arkames (Ad Inferna ed ex Seth) e RMS Hreidmarr (ex Anorexia Nervosa); a completare la formazione ci sono anche due elementi che, assieme a RMS Hreidmarr, suonano nella band underground dei Bâ’a.
Poco altro si sa dei Gravenoire, formatisi nel recente 2022, ma è questo EP a farci capire subito che la band vuole ritornare al caro, buon black metal degli anni ‘90: a scanso di equivoci diciamo subito che il filone non è così estremo come quello propagandato a suo tempo dalla Black Legion francese e non ha niente di sperimentale come i Deathspell Omega. Non che i Gravenoire abbiano i Marduk come fonte primaria di ispirazione, ma comunque sono più i gruppi come i connazionali Merrimack a ricordare un po’ il tipo di black metal proposto da questo nuovo quartetto, nel senso che la musica di “Devant La Porte Des Étoiles” è scarna, diretta e senza tanti fronzoli.
La provenienza del gruppo è ben chiara quindi anche nel sound, nel senso che nei Grevnoire, come anche in altre formazioni connazionali, si percepisce un tocco imperioso nei brani: alcuni sono trascinanti come una marcia trionfale, ed in generale la sensazione è che regni in modo astratto quel senso di grandeur, tipica dei francesi (nel bene e nel male). Nel caso dei Gravenoire questa grandeur che aleggia su tutta la tracklist è senza dubbio un qualcosa in più che dona all’intero lavoro un tratto molto interessante, unita ad una produzione piuttosto tagliente, grazie alla quale i brani picchiano duro e corrono sempre sul filo di melodie graffianti.
Dopo il brano introduttivo si parte al massimo dei giri con l’ottima l’opener “France De L’Ombre”, per poi passare a “Ordo Opera Cultura” in cui si accenna ad atmosfere liturgiche arcane senza aver il coraggio di addentrarsi nel religious black metal più ortodosso, mentre il sapore degli anni ‘90 di tanto in tanto riemerge qui e lì.
Anche se questa release non può considerarsi un capolavoro ed i Grevenoire non sono la rivelazione dell’anno, questo EP getta però delle buone basi affinché la band si faccia rispettare in futuro. Adesso li abbiamo scoperti e l’incontro è stato piacevole, ora attendiamo che al prossimo appuntamento i Grevenoire ci rivelino la loro vera essenza.