8.0
- Band: GRIP INC.
- Durata: 00:48:16
- Disponibile dal: 15/03/2004
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
Spotify:
Apple Music:
“Perché pubblicare un disco quando non si sente il bisogno di farlo?”. Domanda più che lecita, e a cui è arduo trovare risposta, dietro la quale i componenti dei Grip Inc. hanno trovato rifugio, in questi cinque anni di silenzio, da chi continuava a reclamare notizie su di un loro eventuale, auspicato rientro sulle scene. Ebbene, altrettanto lecitamente, la multinazionale del metal approda oggi nei negozi, quasi inaspettatamente, proprio con un nuovo album, atto a riportare in alto (anzi, altissimo!) il nome di questo “Supergruppo dei Supergruppi”. Come definire, del resto, se non in questo modo, un ensemble sonoro che vanta nelle proprie fila il miglior batterista metal mai apparso sulla faccia della Terra, Dave Lombardo, un chitarrista enormemente sottovalutato, nonché produttore esemplare, quale Waldemar Sorychta, e un singer esperto, versatile, di estrazione old-punk, che risponde al nome di Gus Chambers? “Power Of Inner Strength”, “Nemesis” e “Solidify” sono gli episodi antecedenti il quarto capitolo, “Incorporated”, e nessuno di essi era, all’epoca, passato inosservato, vuoi per la presenza del duo Lombardo/Sorychta in line-up, vuoi per l’effettivo valore dei lavori sopra nominati: abili congiunzioni di influenze di svariato tipo, spazianti dal classico incedere assassino degli Slayer ad una vigorosa propensione per il metallo tecnico e groovy, caratteristiche elevate a potenza dai singoli talenti dei musicisti coinvolti nel progetto: il drumming vorticoso, tribale e tremendamente trascinante di Mr. Lombardo, le fantasiose trovate compositive e l’efficacia del riffing del tutto-fare germanico, e l’adattissima ugola di Chambers, quest’ultimo sempre rimasto un po’ nell’ombra, ma fondamentale tassello affinché la Grip-machine viaggiasse a gonfie vele. Ora, tutto questo lo si ritrova tranquillamente anche in “Incorporated”, un dischetto che farà sbiancare parecchie facce, sia nuove, sia vecchie, all’interno del music-biz. E basta davvero poco per capacitarsene, giusto il tempo di ascoltare tre canzoni, tre anthem da brividi: la prima è l’opener, “Curse (Of The Cloth)”, che mette in chiaro subito come i Grip Inc. siano maledettamente vivi, vegeti e pure incazzati, tramite una prima parte cadenzata e pesante ed un seguito tellurico, degno dell’indimenticabile “Hostage To Heaven” ed impreziosito da un classico, e bellissimo, assolo “sorychtiano”; la seconda è l’anomala “(Built To) Resist”, arrangiata perfettamente da una sezione d’archi e da tastiere evocative, sulle quali la voce di Chambers si erge a superba protagonista, finalmente sugli scudi come meriterebbe…insomma, un chorus indimenticabile ed un pezzo quasi commovente per intensità e bellezza; avanzando nella tracklist, troviamo il terzo macigno, ovvero “Blood Of Saints”, dall’incedere possente ed inarrestabile, non velocissimo ma guidato da Dave Lombardo in modo esemplare. Oltre alle song ora descritte, non pensiate ci sia il vuoto: i restanti brani sono un pelino inferiori, ma per nulla trascurabili, al di sopra nettamente della media complessiva delle creazioni metal d’oggigiorno. Tra filastrocche sinistre (“The Answer”, “Prophecy”), ritornelli urlati ed abrasivi (“Endowment Of Apathy”), schegge impazzite (“Skin Trade”), influenze flamencate (“Enemy Mind”, e qui ascoltate ancora Chambers!) e la stranita “Man With No Insides”, c’è di che divertirsi davvero! Niente di più sbagliato sarebbe lasciarsi sfuggire un simile disco, per cui ciò che resta da fare è consigliare caldamente il suo acquisto, da qualsiasi corrente metallica stiate prestando ascolto. Rientro in grandissimo stile di un gruppo che mancava davvero da troppo tempo! Parafrasando la canzone più bella di “Incorporated”: costruiti per resistere! Inchino.