8.5
- Band: GRIP INC.
- Durata: 00:41:40
- Disponibile dal: 01/01/1995
- Etichetta:
- SPV Records
- Distributore: Audioglobe
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“Power Of Inner Strength” è la prima pubblicazione assoluta dei Grip Inc., i quali di certo non hanno avuto bisogno di fare molta gavetta e sfornare demo a ripetizione, date le loro credenziali, per ottenere un contratto discografico, anzi: è probabile che varie label abbiano fatto a gara per assicurarsi i servigi di simile formazione. A partire dalla splendida copertina, rappresentante un’immagine al microscopio a scansione elettronica della fecondazione di un ovulo (non ne è sicuro al 100%, comunque è quello che il sottoscritto ha sempre pensato) e ideale rappresentazione visiva del concetto di “potere della forza interiore”, il disco si presenta subito bene, pur non eccedendo mai in esagerazioni grafiche ed avendo, in fin dei conti, un booklet decisamente essenziale. I quattro componenti della band si fanno ritrarre accovacciati davanti ad un autotreno, altra immagine utile a rendere l’idea di ciò che sarà contenuto all’interno del cd, ovvero massicce bordate metalliche capaci di sostenere, in quanto a pesantezza, anche l’impatto frontale contro un camion. Si inizia con un breve assaggio delle capacità di Dave Lombardo, la strumentale “Toque De Muerto”, ricca di percussioni suonate e sample percussivi che preparano molto efficacemente l’ascoltatore all’entrata in campo della cadenzatissima “Savage Seas (Retribution)”, nella quale Sorychta e Chambers mettono in mostra la loro abilità, sebbene il singer sia ancora un po’ troppo ancorato al suo passato punkoide, risultando in qualche passaggio sguaiato più del dovuto. Il primo vero hit storico della formazione multi-etnica si materializza con la seguente “Hostage To Heaven”, pezzo che deve moltissimo alla militanza slayeriana di Lombardo ma che è terribilmente cattivo e devastante e nel quale il buon Waldemar dimostra di non temere paragoni con qualsivoglia Kerry King che spunti all’orizzonte…Non sono da meno “Monster Among US.” (sottile gioco di parole, incentrato su “noi” e “Stati Uniti”, e testo ispirato dalle gesta di qualche serial-killer pedofilo americano) e “Guilty Of Innocence”, a cavallo tra velocità thrash, arpeggi sinistri e ritmiche groovy, mentre “Innate Affliction” (assieme alla gemella “Cleanse The Seed”) spezza la tensione, essendo più pacata, nonostante i soliti vortici “batteristici” di cui è protagonista Dave Lombardo. “Colours Of Death” parte dimessa, per poi lanciarsi in una pericolosa picchiata senza alcun paracadute, sempre con la benedizione di Tom Araya e soci; “Ostracized” racconta le pene di un reduce di guerra, malvoluto e trattato come un reietto al momento del rientro in patria (qualcuno si ricorda dell’inizio di un certo film, intitolato “Rambo”?) ed è fra le preferite di chi scrive, grazie al suo riff saltellante che regge tutto l’impianto della song. Tralasciando la conclusiva, e comunque ottima, “Longest Hate”, è con l’incredibile “Heretic War Chant” che i Grip Inc. raggiungono lo zenit compositivo, forse, ancora oggi, la loro canzone più riuscita e trascinante, dove Lombardo è semplicemente stratosferico, la chitarra lacera riff che è un piacere e le linee vocali di Chambers si fanno cantare a squarciagola: cinque minuti di stordimento puro! Una produzione molto asciutta e secca, senza troppi fronzoli, tipica di Sorychta, adorna il disco di un pregio in più, permettendo a tutti gli strumenti (anche il preciso basso di Jason Viebrooks) di ritagliarsi spazi di primo piano. Insomma, con questa prova d’esordio, il logo caratteristico dei Grip Inc. (una specie di rombo vorticante con al centro una G) comincia a svettare orgoglioso e senza alcuna remora!