6.5
- Band: GRUMO
- Durata: 00:30:00
- Disponibile dal: 10/09/2012
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I Grumo sono una realtà grindcore italiana fondatasi nel 2004, legata profondamente al mondo underground e da sempre attiva sul fronte live negli spazi autogestiti del Nord Italia e non solo. Difficile che vi siate imbattuti in questi ragazzi se non siete coinvolti nel sottobosco nostrano, insomma! “Voglio Vederti Sprofondare” è comunque già l’ennesimo lavoro per il trio di Modena: un disco energico e decisamente senza fronzoli; underground nella forma e nei contenuti, per l’appunto. Se i testi in italiano e la loro vena polemica potrebbero far venire alla mente gli idoli di casa Cripple Bastards, la realtà dei fatti, almeno sotto il profilo musicale, è però abbastanza diversa. I Grumo in questa release sembrano infatti propendere per un sound meno nervoso e urgente di quello in dote alla storica formazione nostrana: le ritmiche sono tutto sommato controllate, l’elemento groove assume spesso un ruolo di primo piano e la durata dei singoli pezzi si assesta su un minutaggio piuttosto consistente, per i normali standard del genere. Il gruppo, in diversi episodi, pare quasi voler miscelare quel grind grasso e ignorante di scuola Rompeprop, Cock And Ball Torture o Rectal Smegma con del vecchio groove-thrash che rimanda a Sepultura e Sodom di metà carriera. Il risultato finale è discreto, se non buono, perlomeno quando i brani acquistano di urgenza e cattiveria; infatti, in altre circostanze, i Grumo danno invece l’idea di procedere un po’ troppo con il freno a mano tirato e di perdere di efficacia con il passare dei minuti. Una maggiore capacità di sintesi, trame più serrate o qualche variazione in più a livello di strutture non guasterebbero, se non altro perchè, così com’è, “Voglio Vederti Sprofondare” pare mostrare tutto ciò che ha da dire prima che si arrivi alla conclusione. Fermo restando che si ha l’impressione che questi brani possano rendere assai meglio in sede live, si resta quindi in attesa di ulteriori sviluppi e miglioramenti da parte dei ragazzi. La sostanza c’è, serve ora maggiore attenzione ai dettagli.