6.5
- Band: GUINEAPIG
- Durata: 00:32:11
- Disponibile dal: 10/08/2018
- Etichetta:
- Spikerot Records
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Uscito originariamente nel 2014, l’esordio dei Guineapig è il classico disco snobbato dalla critica che però, vuoi per il passaparola costante dei fan, vuoi per la dedizione dei suoi autori (che negli anni si sono impegnati per promuoverlo sui palchi di mezza Europa, inclusi quelli del Party.San e del Brutal Assault), ha saputo diventare un piccolo caso negli ambienti underground più marci e incorruttibili. Perchè di elegante o anche solo vagamente presentabile, in questa mezz’oretta di musica, non vi è nulla. Un rigurgito nauseabondo che potrebbe tranquillamente essere frutto del vecchio catalogo Obscene Productions o Morbid Records, dove la lezione di alcuni pilastri della scena goregrind (General Surgery, Haemorrhage, primi Carcass) si incontra con le devianze e le tendenze mosh di gente come i Cock And Ball Torture, per una tracklist che diventa subito sinonimo di ignoranza a caratteri cubitali. Casino per molti, fonte di sicuro divertimento per quegli ascoltatori abituati a sguazzare in certe cloache, il cui punto di forza risiede nella capacità di preservare un minimo di ordine a livello di songwriting e di non buttarla del tutto in caciara. Contando su un guitar work piuttosto frizzante (per gli standard del genere) e su una vaga aderenza alla forma canzone, i tredici episodi di “Bacteria” procedono tra sventagliate di blast beat, doppi assalti vocali e digressioni caracollanti pensate per seminare il panico nel pit, senza mai discostarsi di un millimetro dalla loro natura ributtante e chiusa in sé stessa. Prendere o lasciare, quindi: chiusa da una cover di “Darkest Day of Horror” dei Mortician, questa ristampa per mano della Spikerot Records non fa altro che ricordarci quali bassezze possa offrire questa branca del metal estremo, puntando nuovamente i riflettori su un classico prodotto ‘da fan per fan’ realizzato con indubbia onestà. Se Gutalax, Spasm e SpermBloodShit rientrano abitualmente nelle vostre playlist, pensate pure di mettere mano al portafoglio.