7.5
- Band: H.E.A.T.
- Durata: 00:47:49
- Disponibile dal: 27/03/2012
- Etichetta:
- earMusic
- Distributore: Edel
Spotify:
Apple Music:
C’è un solo modo per essere ancora credibili suonando generi che hanno dato tutto come l’AOR e l’hard rock ’80: avere un songwriting inappuntabile. E’ proprio questa l’arma che permette agli H.e.a.t. nel 2012 di ricalcare le bellissime quanto abusate melodie tessute quasi un trentennio fa dai vari Bon Jovi, Europe, Foreigner e Survivor, senza apparire fuori luogo. Il bersaglio grosso era già stato centrato con l’ottimo “Freedom Rock” e dunque ripetersi a soli due anni di distanza è un impresa da non sottovalutare, considerando anche l’avvicendamento dietro al microfono, che ha visto la dipartita del dotato Kenny Leckremo. Non fatevi ingannare però dall’immagine “pettinata” del nuovo ingresso Erik Grönwall (in effetti arriva dallo swedish idol), perché il giovanissimo cantante non farà rimpiangere il suo predecessore, dimostrando di avere ottime capacità interpretative su vari registri vocali. Rispetto alla release precedente, la band scandinava sembra puntare su una produzione più moderna e graffiante, come sottolinea subito l’opener “Breaking The Silence”, ma la testa degli H.e.a.t. è sempre ben rivolta al passato e le inconfondibili tastiere ’80 della spassosissima “Living On The Run” sono emblematiche in tal senso. Il terzo sigillo del sestetto svedese è un disco semplice, diretto e – diciamolo pure – scontato! Ascoltando per la prima volta pezzi come “Falling Down”, “Heartbreaker” o la ballata “The One And Only”, sappiamo già in anticipo dove andrà a parare la band, eppure questa continua ricerca del passato non appare mai ostentata, né disturbante, ma altresì gradevole e sincera, il che assicurerà ad “Address The Nation” lunga vita negli stereo dei nostalgici.