voto
5.0
5.0
- Band: H.O.S.
- Durata: 00:34:05
- Disponibile dal: 05/04/2011
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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Senza un minimo di arzigogolo, gli italiani H.o.S. pubblicano tramite Punishment 18 una mezz’ora di thrash metal di chiara ispirazione anni ’80, con suoni tipici dell’epoca e con l’adrenalina a segnare il loro percorso musicale. Già l’opener "Fallout", penalizzata da un assolo melodico di oltre un minuto, un vero azzardo nel thrash se non ci si chiama King o Petrozza di cognome, denota le caratteristiche dei nostri, ovvero sezione ritmica tirata, repentini cambi di tempo, brusche accelerazioni, urla disordinate, e batterista che si dà da fare per variare la sostanza quanto più possibile, finendo per far risaltare la sua energia. In tracce come “Annihilation of Society” si riscontrano atmosfere care ai primi Kreator, tale è la ruvidezza del riffing e la violenza sulle pelli. Si segnalano anche “Road Madness” e “No More Tritors”, pezzo caratterizzato da un riffing veramente granitico. In definitiva in ogni pezzo si riesce a trovare qualcosa di interessante. Manca però una doppia visione d’insieme: sia all’interno dello stesso pezzo, sia nel contesto generale. Se infatti alcune soluzioni (vedi gli arrangiamenti melodici) risultano fastidiose per la loro prolissità, va detto che la qualità totale dell’album è ancora a livello demotape. Il percorso per segnalarsi fra i più è duro e impervio per tutti, anche quindi per gli H.o.s., che hanno cercato rifugio in un album tributo al genere di vent’anni fa, dai suoni grezzi, contornando il tutto con una voce black metal che stona a dir poco, ma questa è una questione di gusti. Per non parlare poi dei riff rubati ai Metallica di due decenni fa. Prova insufficiente.