HAAVARD – Haavard

Pubblicato il 30/11/2022 da
voto
7.0
  • Band: HAAVARD
  • Durata: 00:53:30
  • Disponibile dal: 11/11/2022
  • Etichetta:
  • Prophecy Productions

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Quello di Håvard Jørgensen non è tra i nomi più chiacchierati dell’universo black metal – quantomeno tra il grande pubblico – eppure il musicista norvegese ha avuto un ruolo importante nella scena degli anni ‘90, come membro (prima) e sessionist (poi) con Ulver e Satyricon. Da allora, il polistrumentista scandinavo ha spaziato tra generi diversi, in parte seguendo l’evoluzione dei Lupi dei fiordi e in parte allontanandosi dalla scena metal, nella quale è rientrato negli ultimi anni, collaborando con Myrkur e fondando i Dold Vorde Ensd Navn insieme a membri ed ex-membri dei Dødheimsgard.
Il disco, primo sotto questo moniker, è stato presentato come una sorta di continuazione dell’album acustico “Kveldssanger”, elemento centrale della meravigliosa ‘trilogia black metal’ che ha reso immortali gli Ulver nel secolo scorso. Anche in assenza delle note dell’etichetta, sarebbe stato impossibile non notare quella “Kveldssang II”, esplicito rimando alla “Kveldssang” del 1996.
È una china affascinante quanto pericolosa quella percorsa da Jørgensen, che guarda al proprio lontano passato musicale con l’intento di rigenerarlo alla luce delle condizioni attuali: più di vent’anni di esperienza hanno creato una sensibilità sicuramente diversa, come diverse sono le possibilità in termini di registrazione e qualità del suono. Il terreno però è scivoloso, perché mette deliberatamente a confronto due opere, una delle quali è finita da tempo nel novero dei dischi intoccabili, quelli che gli appassionati di metal estremo amano nonostante non vi sia una sola distorsione al proprio interno.
Va da sé che sfruttare questo elemento come biglietto da visita possa facilmente rivelarsi un boomerang nel momento in cui le aspettative dell’ascoltatore non venissero effettivamente corrisposte. E questo in parte succede con questo “Haavard”, un disco il cui valore non è semplicissimo stimare, anche in ragione di quanto detto finora.
C’è molto materiale, anche troppo: intendiamoci, non ci sono pezzi brutti, ma non tutti hanno la stessa forza, e alcune parti risultano quasi superflue (“Niende Mars”, “Myrull”, “Athena”), cosa che certo non si può dire di “Kveldssanger”, che non a caso dura quasi venti minuti in meno. Il cosiddetto ‘dono della sintesi’ è essenziale soprattutto quando si maneggia materiale così delicato (nel senso letterale del termine) e che acquisisce la propria forza dall’intensità emotiva capace di suscitare.
Nonostante questo, la penna di Jørgensen resta di ottimo livello. Il norvegese si avvale del contributo di diversi musicisti, inserendo viola, violino e violoncello, flauto e tastiere, ad arricchire le proprie partiture di chitarra acustica, talvolta con risultati affascinanti, come in “Heartwood”, che si sviluppa su una melodia molto particolare, figlia di quel pop alternativo di matrice scandinava che riesce spesso a suonare freddo e leggermente inquietante. Anche “Oberon”, è un buon brano, più sofisticato e legato alla musica classica, mentre la forza di “The Chase” è nella brevissima durata che fa gioco alla sezione ritmica palpitante che la sorregge.
Ascoltare “Haavard” è quasi come entrare in una bolla all’interno della quale si alternano melodie cupe, quasi inquietanti e momenti aperti e solari. Spesso i suoni sono dilatati e sognanti, e la matrice non è interamente folk, ma abbraccia ambient e pop ‘sofisticato’, quasi ai confini col trip-hop. Merita una menzione “Mot Soleglad”, che vede il contributo vocale dell’ex compagno di avventure Garm (Ulver, ex Arcturus e Borknagar), sintesi perfetta degli elementi sopracitati; inevitabilmente, questo pezzo spicca all’interno di un disco quasi interamente strumentale, che a tratti sembra più una colonna sonora di un film indipendente, di quelle piacevoli e un po’ patinate, ma certamente non iconiche.

TRACKLIST

  1. Printemps
  2. Heartwood
  3. Oberon
  4. The Chase
  5. Snøhetta
  6. Emmanuelle
  7. Eastwood
  8. Niende Mars
  9. Kveldssang II
  10. Sørgemarsj
  11. Mot Soleglad
  12. Myrull
  13. Athena
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