HAKEN – Fauna

Pubblicato il 28/02/2023 da
voto
8.0
  • Band: HAKEN
  • Durata: 01:02:14
  • Disponibile dal: 03/03/2023
  • Etichetta:
  • Inside Out

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“Fauna” è un passaggio importante nella storia degli Haken, perchè se il precedente lavoro, “Virus”, poteva permettersi il lusso di proseguire la strada tracciata dal suo gemello “Vector”, ora è necessario per la formazione inglese imboccare un nuovo percorso, qualcosa che permetta loro di continuare ad essere sulla cresta della scena progressive mondiale. Le scelte possibili erano diverse: spingere ancora di più sul lato più arzigogolato della loro musica, recuperare le atmosfere del passato, cambiare totalmente direzione o, come vedremo, trovare un giusto equilibrio tra tutte queste opzioni, in un gioco di contrappesi che guarda al futuro tenendo ben saldo un piede nella propria storia, passata e recente.
Poche settimane fa abbiamo già avuto modo di esplorare nel dettaglio le canzoni di “Fauna”, pertanto in questa recensione vorremmo accantonare il più possibile la descrizione dei singoli brani, per cercare di tirare le somme di un lavoro complesso e molto gratificante. Come abbiamo avuto modo di accennare nel nostro track-by-track, gli Haken hanno saggiamente abbandonato il rigore dei due precedenti dischi, per abbracciare invece un approccio più colorato, vivido, adatto a rappresentare la metafora zoologica scelta per l’occasione. Ogni canzone, infatti, viene rappresentata da un diverso animale, che ne sintetizza le caratteristiche principali: abbiamo quindi il rinoceronte di “Eyes Of Ebony”, l’usignolo di “Nightingale”, i pachidermi di “Elephants Never Forget” e via dicendo. Ciascuno di essi racconta una storia, diventando simbolo e rappresentazione di un momento di vita vissuta o una fotografia del nostro mondo.
Musicalmente, questa varietà viene rappresentata dalle varie contaminazioni che vedono la band citare tanto il prog rock degli anni Settanta (Gentle Giant su tutti), quanto un certo pop rock d’alta scuola degli anni Ottanta. Eccezionale la prova dei singoli musicisti, che regalano una performance semplicemente fuori scala per precisione ed inventiva: Ray Hearne e Conner Green disegnano ritmiche impossibili, frammentate, apparentemente caotiche eppure precise al millimetro, una struttura solidissima su cui le chitarre di Richard Henshall e Charles Griffiths appoggiano architetture ora possenti ed inespugnabili (“Taurus”, “Lovebite”), ora delicate ed eleganti (“Nightingale”). Se, però, dovessimo scegliere le due punte di diamante di questo lavoro, la nostra scelta cadrebbe sul lavoro svolto da Peter Jones, tornato in pianta stabile nel suo ruolo di tastierista, e da quello compiuto da quel portento di Ross Jennings. Jones, infatti, ha portato una ventata di freschezza alla band, aggiungendo sonorità diverse e spunti melodici che mancavano all’epoca di “Vector” e “Virus”; il frontman, invece, si è reso autore di una performance eccezionale, capace di essere sempre protagonista in una trama musicale che, per sua natura, è già ipertrofica ed invadente. Lo fa con eleganza, non spingendo per farsi spazio, ma insinuandosi nella trama come seta, guidando l’ascoltatore passo dopo passo.
Chiudiamo con un’ultima considerazione, tornando sulle canzoni: nei nostri commenti a caldo avevamo espresso una preferenza per “Lovebite”, la maestosa “Elephants Never Forget”, l’inusuale “The Alphabet Of Me” e, soprattutto, la splendida “Sempiternal Beings”. Dopo numerosi ascolti possiamo certificare la preziosità dei capitoli citati, ma ci siamo resi conto di come l’album riesca comunque a crescere e a stupire ascolto dopo ascolto, tanto che, ad esempio, un brano che avevamo inizialmente accantonato come “Island In The Clouds”, con il passare del tempo si è imposto come un altro episodio scintillante, in una scaletta che ha davvero pochissimi punti deboli. Ancora una volta, dunque, gli Haken hanno voluto ribadire con forza il loro ruolo di protagonisti all’interno di una scena competitiva come quella del progressive: finora non ci hanno mai delusi ed anche “Fauna” ha centrato in pieno il suo obiettivo, diventando l’ennesimo capitolo imperdibile di una discografia eccellente.

TRACKLIST

  1. Taurus
  2. Nightingale
  3. The Alphabet Of Me
  4. Sempiternal Beings
  5. Beneath The White Rainbow
  6. Island In The Clouds
  7. Lovebite
  8. Elephants Never Forget
  9. Eyes of Ebony
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