7.5
- Band: HALESTORM
- Durata: 00:38:20
- Disponibile dal: 06/05/2022
- Etichetta:
- Atlantic Records
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La metamorfosi è completa. Se nei primi due album l’immagine degli Halestorm, almeno in versione studio, era quella di una rock band non certo costruita a tavolino ma pur sempre ‘addomesticata’ per compiacere il pubblico delle serie TV, i successivi “Into The Wild Life” e “Vicious” hanno portato i quattro verso un sound sempre più ‘raw & wild’, che trova la sua definitiva consacrazione in questo “Back From The Dead”. Confermato in cabina di regia Nick Raskulinecz e abbandonato a livello cromatico il bianco e nero in favore di un più passionale rosso sangue, la band dei fratelli Hale è pronta a resuscitare dopo l’assenza pandemica e per farlo sceglie la via più diretta: rock ’n roll senza tanti fronzoli (nessuna traccia supera i tre minuti e mezzo), ma con la carica energetica che chi ha assistito ad un loro concerto conosce bene. La title-track posta in apertura più che una dichiarazione d’intenti è un’autentica chiamata alle armi per i fan assetati di musica dal vivo, ma tutto il disco è tarato in questo senso. Dalla messa rock di “The Steeple” (paracula fin che si vuole, ma perfetta per far cantare il pubblico in coro) a “Bombshell” (che fin dal titolo strizza il plettro ai Rage Against The Machine), passando per il semi-rap di “My Redemption” o le più graffianti “Strange Girl” e “Psycho Crazy”, in cui Lzzy mescola abilmente la sua patina più glamour con l’attitudine rock ’n roll mutuata da Joan Jett e Lita Ford. Ovviamente non mancano un paio di pezzi più canonici (“Wicked Ways”, “My Redemption”), anche se la preoccupazione di chi scrive era sul capitolo ballad, tallone d’Achille del precedente lavoro: se “Terrible Things” è un’innocua ma tutto sommato piacevole parentesi acustica, la conclusiva “Raise Your Horns” invece è un pezzo per piano e voce che lascia a orecchie aperte per la prova vocale di Mrs. Hale, qui in una delle sue prove più difficili a livello tecnico ed emozionale (“Raise Your Horns” è infatti anche il titolo della fondazione gestita da Lzzy per aiutare chi soffre di disturbi mentali, tema a lei particolarmente caro dopo la morte della collega Jill Janus degli Huntress). I libri di storia del rock probabilmente non necessiteranno di una riedizione dopo l’uscita di “Back From The Dead”, ma se tutte le band moderne avessero l’energia e la simpatia dei fratelli Hale saremmo molto più tranquilli sul futuro della nostra musica preferita.