7.0
- Band: HALESTORM
- Durata: 00:47:20
- Disponibile dal: 27/07/2018
- Etichetta:
- Atlantic Records
- Distributore: Warner Bros
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A tre anni di distanza da “Into The Wild Life” – giudicato da parte dei fan come eccessivamente pop, anche se pure l’amatissimo predecessore “The Strange Case…” era piuttosto patinato in alcuni frangenti – tornano gli Halestorm con “Vicious”, quarto album che mostra l’ennesima variazione sul tema, pur sempre restando in ambito mainstream hard / alternative rock. Questa volta l’intenzione di Lzzy e soci – coaudivati per l’occasione dal produttore Nick Raskulinecz, fan della band e artefice di questa svolta – è quella di trasportare anche su disco l’energia che chiunque ha assistito ad un loro show ha imparato a conoscere, limando la patina glamour imposta dal serial-charter Howard Benson e le parentesi più intime del country-man Jay Joyce, in favore di un sound decisamente ‘in your face’. Dal provocante artwork all’opener “Black Vultures”, assistiamo dunque ad una scarica di energia di tre quarti d’ora che non lascia un attimo di respiro fino a “Heart Of Novocaine”, unica ballad (peraltro non particolarmente ispirata) insieme alla conclusiva “The Silence” (più efficace, ma pericolosamente simile a “Watch Over You” degli Alter Bridge). Nel mezzo, le classiche sferzate hard rock trainate dalla straripante energia ritmica dei fratelli Hale (“Umcomfortable”, “White Dress”) fanno il paio con gli immancabili chorus da cantare a squarciagola (“Killing Ourselves To Live”, la titletrack), mentre i numerosi midtempo risultano ora più (“Conflicted”) ora meno (“Buzz”, “Do Not Disturb”) ispirati. Tirando le somme, possiamo dire che l’obiettivo di aumentare tiro e groove dei pezzi può dirsi raggiunto; tuttavia, così facendo si è persa per strada un po’ di quella varietà che aveva fatto la fortuna dei lavori precedenti, consegnandoci una tracklist snella ma con qualche passaggio a vuoto. Niente di cui preoccuparsi – soprattutto in ottica live, dove i quattro restano una garanzia – ma per chi scrive i due album restano una spanna sopra.