6
- Band: HALFORD
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Distributore: Edel
Dopo un album apprezzato come “Resurrection”, nonostante gli innumerevoli processi e le filippiche morali sulle cause del ritorno all’heavy metal di Rob Halford, in questi mesi si è creata un’atmosfera di grande attesa per il come back del Metal God. Continuerà sulla strada del metal incontaminato o tornerà sui suoi passi? Come da manuale la risposta sta nel mezzo: “Crucible”, pur mantenendo una certa linea classica, sfodera dei suoni ultra moderni, figli guardacaso degli ultimi Judas Priest! Non è tutto, i brani per struttura richiamano molto la prima incarnazione di Rob Halford solista, i Fight, proprio per una tendenza a richiamare sonorità tipiche del metal a stelle a strisce che oggi va tanto di moda. Solo episodi singoli come “Betrayal”, song tiratissima in stile “Resurrection”, o “Hearts Of Darkness” contengono al loro interno i tratti somatici più tradizionali, a discapito delle promesse che Halford va sbandierando da un po’ di tempo a questa parte. D’altro canto i musicisti sono miglirati sensibilmente, i due axe-man hanno nettamente migliorato la loro tecnica (siamo però ancora lontani dal duo Tipton-Dawning), mentre Bobby Jarzombeck, per chi scrive uno dei migliori batteristi in circolazione, è artefice di una performance di altissima classe. A conti fatti “Crucible” merita la sufficienza e nulla più, peccato per per la scelta del Metal God di tornare parzialmente sui propri passi, distanziandosi così dal buon “Resurrection”. Sembra proprio che il destino in questi anni non abbia voluto regalare troppe soddisfazioni ad Halford e Judas Priest, la magia che queste due entità insieme erano in grado di creare pare ormai esaurita…che si tratti di segni premonitori di un’alleanza futura? Non so voi, ma il sottoscritto e molti altri non hanno mai smesso di sperare…