7.0
- Band: HAMMERFALL
- Durata: 00:50:48
- Disponibile dal: 08/03/2005
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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La band di Oscar Dronjak e Joacim Cans giunge (come recita il titolo) al quinto studio album, segnando dal punto di vista stilistico un deciso passo indietro nel tempo. Infatti, se già con “Crimson Thunder” il songwriting pareva ispirarsi maggiormente al metal classico degli eighties, in quest’occasione gli svedesi osano di più e vanno a sfornare un disco che sembra esser veramente nato in quel glorioso periodo. Date le premesse, il prodotto è destinato ad un certo tipo di pubblico – che altri non è se non quello che ha sempre seguito gli Hammerfall – che di certo gradirà le dieci canzoni in esso contenute: la band appare in buona forma ed estrae dal proprio cilindro una serie impressionante di mid-tempo fieramente anthemici e metallici, forti di una perizia tecnico-esecutiva indiscutibile e di melodie e refrain sempre vincenti. La partenza è affidata a “SecretS”, un power metal melodico gustoso, in cui la band si lascia andare ad inedite inflessioni neoclassiche. Da questo momento in poi si inizia a viaggiare sui tempi medi di cui sopra, e l’accoppiata “Blood Bound”/”Fury Of The Wild” colpisce nel segno grazie ai suoi riff rocciosi e ai suoi ritornelli superbi, regalandoci forse i due episodi migliori dell’intero lavoro. “Hammer Of Justice” lascia spazio al lato più epico del sound del gruppo e qui i guitar-solo la fanno da padrone; “Never, Ever” è l’unica ballad del disco, la migliore mai composta dalla band, realizzata in maniera molto matura e intensa, priva di qualsiasi tono melenso. “Born To Rule” segna un altro punto a favore per l’act svedese, così come la priestiana “The Templar Flame”. A questo punto spazio ad un breve ed intenso strumentale acustico che prepara la strada all’arrembante “Take The Black”, ottimo pezzo con cui si torna a correre, prima che cali il sipario sulle note della suite finale – novità assoluta per Oscar & Co. – di oltre dodici minuti, in cui Joacim duetta alla grande con il maligno Cronos dei Venom; i due integrano alla perfezione le loro voci ai continui cambi d’atmosfera del pezzo. I fan apprezzeranno senza ombra di dubbio la nuova fatica dei Templari del Nord, mentre chi non ha mai provato simpatia nei loro confronti non cambierà di certo idea dopo l’ascolto di quest’album, molto positivo, ma che non porta nulla di nuovo alla scena heavy metal.