8.0
- Band: HANDFUL OF HATE
- Durata: 00:43:25
- Disponibile dal: 12/11/2013
- Etichetta:
- Code666
- Distributore: Audioglobe
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Fa sempre piacere sapere che un gruppo storico della scena nazionale è vivo e vegeto e capace ancora di regalarci ottimi album. Stavolta tocca ai toscani Handful Of Hate dimostrarci lo splendido stato di forma che stanno attraversando. Il loro black metal è sempre più estremo e violento, il gruppo è come il vino: più invecchia e più diventa buono. L’inizio dell’album è quantomai strepitoso, il brano d’apertura “To Perdition”, che dà il titolo all’album, è tra i pezzi migliori ascoltati in ambito black metal quest’anno. Il sound degli Handful Of Hate, molto più che in passato, è vicino allo stile black svedese e più precisamente a quel filone che predilige velocità impossibili abbinate a melodie glaciali e graffianti che corrono anch’esse alla velocità della luce. La successiva “Far Beyond All Scourges”, in fatto di pathos, riesce persino a superare l’opener. Stilisticamente la band sembra essere cresciuta molto, il riffing con il passare degli anni si è raffinato ancor di più e ora è ancora più puro di prima. Per la velocità con cui vengono sparate le melodie, i ragazzi nostrani possono far tornare alla mente gruppi come i Blot Mine. Non mancano comunque i rallentamenti e le parti più pesanti, ma questo nuovo album “To Perdition” è uno schiacciasassi ed è nato per fare del male. La produzione è tagliente, esalta le rasoiate letali delle chitarre, e la base ritmica è messa sufficientemente in evidenza per far sentire tutto il suo peso su questa release. La prima metà dell’album è davvero di altissimo livello: anche gli esterofili dovranno accettare che questo album è di un gruppo italiano che sa suonare black metal come si deve. Ultimamente gli Handful Of Hate non sono gli unici ad aver optato per un black metal al fulmicotone, in cui violenza e melodia si combinano alla perfezione disegnando magniloquenti intrecci esplosivi. L’esplosività di un brano del calibro di “Cursed Be Your Breast” è capace di travolgere l’ascoltatore con forti sensazioni e con la sua aura apocalittica. Il gruppo non poteva festeggiare in modo migliore l’attività ventennale dedicata alla Musica Nera per eccellenza. Con il brano “Ornaments For Derision” le tenebre si infittiscono, gli Inferi si materializzano e fanno paura per come vengono invocati dalla band tramite un riffing demoniaco e cori da brividi! Il risultato è davvero spettacolare. A quattro anni dal loro ultimo “We Will Bleed”, bisogna proprio dire che gli Handful Of Hate hanno saputo ricaricare l’energia al meglio e sono riusciti a produrre quello che può essere considerato il miglior album della loro carriera, e probabilmente il miglior prodotto black metal uscito quest’anno dai nostri confini. Intensità, atmosfere grandiose e riff mutevoli e frenetici non finiscono di sprigionare energia e continuano a vivificare “To Perdition” fino alla fine, anche se gli ultimi brani sono un po’ più contorti e meno diretti. Una lieve flessione qualitativa che nulla toglie alla bontà di questo grande disco. Se siete alla ricerca di un black metal dai contenuti innovativi girate alla larga da questo album e da questo gruppo, gli Handful Of Hate per nostra fortuna sono ligi al proprio dovere e al black metal puro e genuino. Non solo l’ennesima conferma, ma una bella sorpresa.