HANGMAN’S CHAIR – Saddiction

Pubblicato il 11/02/2025 da
voto
8.0
  • Band: HANGMAN'S CHAIR
  • Durata: 00:46:42
  • Disponibile dal: 14/02/2025
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast

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“Saddiction”, settimo full-length degli Hangman’s Chair, rappresenta un altro passo deciso nel percorso evolutivo della band francese. Il disco non è solo un proseguimento di quanto già esplorato con il fortunato “A Loner” nel 2022, ma una conferma di maturità e coerenza artistica nell’ottica di un progressivo snellimento delle trame e nella ricerca di un suono più compatto e accattivante, con passaggi in cui il quartetto sembra nuovamente gettare un ponte ideale tra le zone più torbide delle banlieue parigine e la Brooklyn notturna e viziosa dei Type O Negative, unendo malinconia urbana e sensualità decadente in una fresca miscela di doom rock e sensibilità moderna.
Il titolo, una fusione di ‘sadness’ e ‘addiction’, riflette il tema centrale del disco: un’esplorazione dell’attaccamento quasi morboso alla tristezza, che permea ogni brano. Questo concetto, evocato appunto anche dal degrado di certe zone della capitale francese e rappresentata nell’artwork di Valnoir (Metastazis), trova perfetta espressione nei testi e nella struttura delle composizioni.
Rispetto al passato, dove era chiara una vena prettamente doom/sludge nel comparto strumentale, varie tracce di questo ritorno insistono nella direzione accennata sul succitato “A Loner” e si confermano più vicine alla forma canzone, probabilmente anche come diretta conseguenza della crescente esperienza live della band, che negli ultimi anni ha affrontato tour sempre più impegnativi in Europa, sfruttando così al massimo il tempo concesso dai sempre più schivi e inoperosi Arkangel (con cui il gruppo condivide metà della line-up) .
In questo senso, il suono di “Saddiction” si dimostra nel complesso più orientato al contesto concertistico e più che mai caratterizzato da un equilibrio tra pesantezza e melodie orecchiabili, a volte di derivazione post-punk. Le chitarre, pur meno opprimenti rispetto agli esordi, mantengono un tono grave e riverberato, mentre il basso emerge come sempre con grande prepotenza, conferendo alle composizioni un groove palpabile. Questa spiccata solidità ritmica, il cui incedere continua a ricordare i classici Life Of Agony in certi tratti, si sposa con linee vocali che si tingono spesso e volentieri di una sensibilità pop, senza tuttavia mai offuscare completamente quella visceralità di fondo che da sempre fa risultare gli Hangman’s Chair particolarmente autentici.
La tracklist presenta nella prima metà la maggior parte degli episodi più diretti e ritmati, mentre il finale rispolvera arie più dolenti e una più rigorosa ricerca sonora, cercando insomma di chiudere su registri dotati di maggiore pesantezza a livello emotivo. Tra i momenti più memorabili, spicca “2 AM Thoughts”, che vede la partecipazione di Raven dei Dool. La voce sinuosa e l’attitudine più rock e sfrontata della cantante olandese aggiungono una dimensione particolare alla traccia, creando un’esperienza sonora tanto graffiante quanto carica di pathos.
Altro cosiddetto highlight è “Canvas”, un brano che cattura perfettamente l’essenza della band con il suo mix di toni solenni e il solito pizzico di immediatezza nel cantato. La conclusiva “Healed”, con i suoi toni dolceamari e, nel finale, il richiamo a quelle atmosfere à la The Cure già esplorate in “A Loner”, chiude l’album in modo estremamente evocativo, lasciando una nota di ambigua speranza.
Nonostante la scelta di abbandonare quei mattoni di una decina di minuti con cui il quartetto un tempo tendeva ad esplorare il suo lato più morboso e tormentato, “Saddiction” non perde quindi in profondità. La maggiore attenzione alla struttura di certi brani sembra un compromesso naturale per un gruppo che punta a connettersi con un pubblico sempre più ampio, senza tuttavia rinunciare alla propria anima e ai propri elementi chiave. Ogni traccia è un tassello di un mosaico emotivo che combina introspezione, desolazione e resilienza, per un’atmosfera e un taglio stilistico che sono ormai diventati riconoscibilissimi tratti distintivi per i francesi.
“Saddiction” è un album che trova forza nella sua semplicità apparente, nella capacità di bilanciare malinconia e accessibilità, senza mai risultare troppo superficiale nonostante qualche indubbia concessione a un suono più orecchiabile. Gli Hangman’s Chair, insomma, dimostrano ancora una volta di sapere proseguire nel loro percorso senza tradirsi, regalando un’esperienza che conquista con il passare degli ascolti e che conferma il talento di una band ormai matura e consapevole delle proprie potenzialità.

TRACKLIST

  1. To Know The Night
  2. The Worst is Yet To Come
  3. In Disguise
  4. Kowloon Lights
  5. 2 AM Thoughts
  6. Canvas
  7. Neglect
  8. 44 YOD
  9. Healed
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