7.0
- Band: HARDCORE SUPERSTAR
- Durata: 00:41:21
- Disponibile dal: 21/09/2018
- Etichetta:
- Gain Records
- Distributore: Sony
Spotify:
Apple Music non ancora disponibile
Dopo due dischi francamente dimenticabili come “C’Mon Take On Me” e “HCSS”, il ritorno degli svedesi poteva essere tanto una deludente continuazione sulle strade intraprese dagli ultimi citati lavori, quanto un gradito ritorno sulla retta via. A seconda dei punti di vista, questo nuovo lavoro è un po’ entrambe le cose. “You Can’t Kill My Rock And Roll” segue, sì, il tipo di sonorità che gli HCSS erano andati a crearsi dopo l’ottimo “Split Your Lip”, ovvero un rock ammorbidito e prettamente inoffensivo, ma è vero anche che lo fa, questa volta, con una maggior consapevolezza e un’attitudine completamente volta ad un concetto di rock and roll a tutto tondo e strafottente, non volendo riempire né più né meno il tempo che il disco vuole trovare.
Di fatto, l’undicesimo lavoro dei Nostri è un inno alla leggerezza, al ‘mettere su un disco dopo una settimana di lavoro per farsi una doccia ed entrare nel mood del venerdì sera‘, come ci confermerà la band stessa in sede di intervista, e sotto questo aspetto il disco davvero non ha pecche. Scorre via che è un piacere, tra la bordata hard rock che è l’opener “AD/HD”, la groovy “Electric Rider” o attraverso le vibrazioni ‘hair’ delle title track o, ancora, con l’incedere imperioso di “Medicine Man”. Ci sono i riff, gli inni da concerto, i momenti più pesanti e quelli più puramente catchy cui la band ci ha abituato dal giorno zero, e fa un certo che notare che anche singoli che ci avevano lasciato un po’ freddini in sede di pubblicazione, acquisiscano qui una certa forma, come nel caso di “Baboon” o la menzionata “Electric Rider” (e non stiamo esattamente parlando di capolavori, ecco).
Il rovescio della medaglia è, però, che stiamo parlando di un lavoro abbastanza volatile e nel quale – al netto di alcuni momenti che figureranno per lungo tempo in scaletta – difficilmente troviamo pezzi capaci di soppiantare molte delle ottime canzoni scritte nel corso del tempo da Jocke e compagnia; dubitiamo, insomma, che da qui a qualche anno “YCKMRNR” sarà il disco prescelto per rivivere molte delle emozioni che gli Hardcore Superstar hanno saputo creare, se non quelle chiaramente esplicitate. In definitiva, un disco costellato di dichiarazioni d’amore per il rock in tutte le sue incarnazioni, che, come da intenzioni, non vuole far molto di più che rilasciare scariche di adrenalinae che in questo sempre lodevole intento riesce molto bene. Il resto, in questo momento, non sembra avere grande importanza per i Nostri, e di conseguenza non dovrebbe averne per nessuno.