
8.0
- Band: HAREM SCAREM
- Durata: 00:52:34
- Disponibile dal: 06/03/2020
- Etichetta:
- Frontiers
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Dal 1987 – anno della loro formazione – ad oggi, i canadesi Harem Scarem si sono costruiti una carriera invidiabile all’insegna di numerosi dischi di elevata fattura che hanno permesso ad Harry Hess e compagni di diventare un punto fisso, una colonna portante in materia di hard rock melodico. Il loro segreto, oltre ovviamente a scrivere musica di grande qualità, è di riuscire a stare al passo con i tempi producendo album sempre coerenti con il loro stile, ma freschi e moderni grazie ad un lavoro certosino in termini di produzione. Il nuovo “Change The World” sin dalle prime note della titletrack che apre l’ascolto si conferma un altro grande centro per la formazione di Toronto. Trattasi di un midtempo dalle spiccate tinte melodiche, infarcito di cori e dal ritornello molto orecchiabile, una summa di tutti gli ingredienti più prelibati della musica firmata Harem Scarem. “Aftershock” aumenta il rilascio di adrenalina con il suo ritmo incalzante dettato dalla chitarra di Peter Lesperance, che conduce l’ascolto in un continuo crescendo con botto finale durante il refrain in cui Hess si diverte a fare un po’ il piacione, cosa che alla sua voce riesce molto bene. In certi frangenti ci sembra di rivivere gli anni Novanta grazie a brani come “Searching For Meaning”, dove si lascia spazio alla loro vocazione AOR per la gioia di chi adora la musica più patinata e cristallina. Eppure gli Harem Scarem non suonano mai in modo innocuo, perché la loro classe e la loro energia riescono ad emergere e rendere molto frizzanti tutti i capitoli di “Change The World”. Come precedentemente anticipato, anche sul versante produzione i canadesi hanno svolto un lavoro senza punti deboli. Le ritmiche di chitarra e batteria vengono fuori decise insieme alle parti vocali melodiche ed a tutti i cori, nessuno di questi elementi sovrasta l’altro, ma convivono in perfetta armonia. Ottimi anche gli assoli di chitarra, contenuti, essenziali, ma messi al punto giusto e suonati senza sbavature. Su un disco come questo, può forse mancare un lentone? La risposta è più che scontata, ecco irrompere “Mother Of Invention” con tutta la sua dolcezza e le soluzioni melodiche più classiche, nessuna sorpresa. La partenza all’insegna di romantiche note si trova subito davanti ad una salita che raggiunge il picco ancora una volta nel ritornello, molto catchy e radiofonico. Undici canzoni per undici chicche di grande musica, una conferma per gli Harem Scarem e per i loro fan. Chi prima li ignorava non comincerà certo oggi a seguirli, ma chi li ha sempre apprezzati troverà in questo “Change The World” un gran bel lavoro.