7.0
- Band: HARM'S WAY
- Durata: 00:22:00
- Disponibile dal: 22/07/2013
- Etichetta:
- Deathwish Inc.
- Distributore: Andromeda
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La rilettura di sonorità death metal da parte di gruppi dal background hardcore non è certo più una novità, nè, ovviamente, è sempre sinonimo di risultati eclatanti – anche se negli ultimi tempi abbiamo comunque avuto modo di imbatterci in formazioni in grado di uscire dai canoni dell’ormai già desueto “death-core”. Tra questi, difficile non citare i californiani Xibalba, artefici con l’ultimo “Hasta La Muerte” di quello che è già stato definito “godofemptiness-core”, ovvero una stravagante miscela di sludge, metal-core alla Disembodied e un tocco dei Morbid Angel più melmosi. Con i loro connazionali Harm’s Way oggi possiamo proseguire il gioco e coniare la definizione “wherenolifedwells-core” o “lefthandpath-core”, visto che con questo nuovo EP la band di Chicago si è spostata su un hardcore iper metallizzato e dai forti influssi swedish death metal. Già i precedenti lavori dei ragazzi avevano presentato una stabile commistione fra elementi hardcore e metal (più qualche vago accenno industrial), ma il comparto metal di “Blinded” a tratti spinge talmente tanto nella direzione tracciata anni fa da Unleashed ed Entombed che risulta ora difficile non vedere nel quartetto una sorta di versione urbana e “tough guy” dei vecchi colossi svedesi. Date uno sguardo al gigantesco frontman James Pliggue e avrete davanti a voi l’incarnazione delle sonorità proposte dagli Harm’s Way: quadrate, minacciose, pesantissime. Come i colleghi Xibalba, i Nostri godono nel viaggiare su tempi prevalentemente medi, ricordando l’incedere di un carro armato. Questa volta, tuttavia, vengono in loro aiuto una produzione meglio calibrata e delle strutture più scorrevoli del solito, che rendono il tutto meno “polpettone”. Quando si gioca con queste soluzioni è facile scadere nella monotonia, ma gli Harm’s Way di “Blinded” hanno fatto le cose con una certa sagacia, evitando di ripetersi o di diluire troppo il suono. Certo, si tratta di un EP e la breve durata aiuta parecchio in questo senso, ma si ha comunque l’impressione che il gruppo americano abbia conseguito finalmente la maturità. Non aspettatevi un lavoro di cesello, ma chi stravede per la pesantezza in musica avrà di che rallegrarsi.