HATE ETERNAL – Fury And Flames

Pubblicato il 22/02/2008 da
voto
7.0
  • Band: HATE ETERNAL
  • Durata: 00:40:01
  • Disponibile dal: 22/02/2008
  • Etichetta:
  • Metal Blade Records
  • Distributore: Audioglobe

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Per Erik Rutan i Morbid Angel sono più di una band. Con tutta probabilità, sonol’unico vero punto di riferimento in ambito death metal che il musicista/produttoreamericano abbia mai avuto… una vera e propria divinità da adorare in continuazione.C’è da scommettere che quando, nel lontano 1993, venne chiamato a ricoprire ilruolo di chitarrista ritmico nel gruppo di Trey Azaghtoth, il buon Erik abbialetteralmente fatto i salti dalla gioia e perso il sonno per una settimana. Tuttoquesto per cercare di dare una spiegazione al fatto che, dopo ben quattro full-lengthrealizzati con i suoi Hate Eternal, il Nostro non abbia ancora palesato la minimavolontà di allontanarsi dagli stilemi creati tanto tempo addietro dai suoi excompagni, autori dei capolavori “Blessed Are The Sick” e “Domination”. Il nuovo”Fury And Flames”, il primo disco della band a uscire per Metal Blade Records,vede infatti il gruppo cambiare di poco le carte in tavola rispetto agli esordi.Annunciato come il lavoro più vario ed emozionale della carriera dei nostri, ilplatter, in realtà, presenta giusto una piccola manciata di novità, se paragonatoai precedenti full-length. Novità senza dubbio gradite, ma lungi dal poter costituirel’inizio di una vera e propria nuova era per gli Hate Eternal. Per intenderci,il songwriting di Rutan ha raggiunto in questa circostanza un livello superiorein termini di coinvolgimento e dinamicità, inglobando ritmiche un pelo più variegatedel solito e dosi maggiori di melodia all’altezza degli assoli, tuttavia lo spettrodei Morbid Angel continua tutt’ora ad aleggiare su qualsiasi composizione partoritadal quartetto, la cui lineup è stata di recente rinnovata con l’ingresso di ShauneKelley alla seconda chitarra, di Jade Simonetto alla batteria e del mitico AlexWebster dei Cannibal Corpse al basso (quest’ultimo solo per le registrazioni,purtroppo). Ciò nonostante, si apprezzano non poco tracce come “Bringer Of Storms”(dal finale tiratissimo ed evocativo), “Para Bellum” (splendido l’assolo), lerelativamente groovy “Proclamation Of The Damned” e “Fury Within” e, infine, lamaestosa “Tombeau (Le Tombeau De La Fureur et Des Flames)”, che include persinodegli arpeggi e un assolo melodioso. Comunque, è la tracklist nella sua interezzaa fare una buona impressione, evitando di presentare cali di tensione evidenti.Si rimane sì sempre ancorati alla scuola del death metal made in Florida deiprimi anni ’90, ma almeno questa volta il tutto è rivisitato con un gusto e unabrillantezza piuttosto importanti. Tirando le somme, non facciamo perciò affattofatica a definire quello in questione il miglior disco realizzato sino a oggidagli Hate Eternal, complice anche una produzione adeguata. Sia però chiaro chechi era in attesa di una netta evoluzione e del definitivo accantonamento da partedei nostri dell’etichetta di “nuova band dell’ex chitarrista dei Morbid Angel”rimarrà ancora una volta deluso.

TRACKLIST

  1. Hell Envenom
  2. Whom Gods May Destroy
  3. Para Bellum
  4. Bringer Of Storms
  5. The Funerary March
  6. Thus Salvation
  7. Proclamation of the Damned
  8. Fury Within
  9. Tombeau ( Le Tombeau De La Fureur et Des Flames )
  10. Coronach
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