8.0
- Band: HATE & MERDA
- Durata: 00:33:21
- Disponibile dal: 04/11/2014
- Etichetta:
- Dio Drone
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“Nati per odiare”…. Non capita tutti i giorni di vedere dischi come questo uscire dall’Italia. Anzi, non capita mai (a parte qualche rara eccezione, vedasi per esempio i casi Grime o Fuoco Fatuo), e lo diciamo con una certa confidenza e fierezza. E’ per questo che consideriamo il debutto dei fiorentini Hate & Merda come uno dei momenti più alti dello sludge metal mondiale, non solo nostrano, targato 2014, ma globale, perchè il terrificante duo toscano ha gloriosamente e finalmente contribuito in maniera cruciale a mettere l’Italia al pari di paesi come gli USA e la Gran Bretagna e dei loro vari monumenti sludge-doom viventi quali Thou, The Body, Seven Sisters of Sleep, Primitive Man, Conan e così via. Ma valore simbolico a parte, fermiamoci un attimo a dare uno sguardo a questa band nei suoi elementi essenziali e immediatamente individuabili. Siamo al cospetto di due tipi incappucciati che si fanno chiamare Unnecessary1 e Unnecessary2 che sulla loro pagina Facebook parlano di “nichilismo e fastidio tremendo”, nonchè del fatto che “Ci siamo rotti di tutto, e siamo stanchi di non dimostrarlo. Rotti dei buoni propositi, delle strategie, delle scene, delle città, della campagna, della vita”. Oltre a questo confortante biglietto da visita i due, con i loro passamontagna ed il loro abbigliamento militare, sembrano dei narcos messicani pronti ad andar a rapire e decapitare un pullman di studenti. Inoltre hanno scelto un nome per la loro band che sembra essere il manifesto inequivocabile di una misantropia e ad un nichilismo senza pari, ed infine han fatto un debut album caratterizzato da dei suoni che sono null’altro che puro vomito esistenziale, pura bile, puro odio concentrato, un vero e proprio letamaio di violenza, una fossa comune di disprezzo e alienazione totali. Aprono i giochi due tracce-mostro, la scorticante opener “Ascoltare con dolore” che ricorda in maniera esemplare i Thou di “Summit”, e la successiva “Pioggia di cicatrici e sogni negati”, abominio sonoro infinito che sin dal titolo è capace di trasmettere un sentore di tortura interiore ed un senso di ansia e soffocamento davvero agghiaccianti. Da lì in poi il disco collassa come in preda ad una escalation di follia o ad un totale raptus omicida, e i presupposti iniziali mutano, disintegrandosi in un mare di disperazione. La musica si dispiega e lascia respirare le varie altre influenze della band, aprendosi a fasi alterne al noisecore corrosivo e inacidito degli Unsane e dei Today Is The Day (“Pietà”), alla pazzia e ossessione degli Swans che la band usa in maniera anche e sorprendentemente “melodica”, crivellandola con iniezioni copiose di post-rock sbilenco e minimale (“L’eternità di un’estate terribile”), alla solitaria, avvilente e desintegrante astrazione dei Corrupted (“Veglia di condoglianza”). Su tutto campeggiano poi come arpie pronte a cavarci gli occhi dalla testa le voci sanguinarie, strazianti e vomitevoli di Unnecessary1. L’Italia insomma è finalmente entrata nello schifo vero e gli autori di questo graditissimo upgrading sono i grandissimi e deviatissimi Hate & Merda da Firenze. Ecco il lato positivo di una recessione economica: il fatto che in un simile degrado socio-economico nascano dischi come questo. L’annientamento è servito.