7.5
- Band: HATEBREED
- Durata: 00:36:28
- Disponibile dal: 29/08/2006
- Etichetta:
- Roadrunner Records
- Distributore: Universal
Spotify:
Apple Music:
Sembra proprio che gli Hatebreed siano un po’ meno ignoranti di quanto si poteva pensare sino a poco tempo fa. Pareva che fossero destinati a ripetersi, a realizzare sempre lo stesso disco, con meno idee e meno ispirazione, invece eccoli tornare tra noi con un album che nel complesso non si discosta di molto da quanto fatto in precedenza, ma che tuttavia è alfiere di alcune, decisive novità. Parliamo, ad esempio, delle ritmiche: da questo punto di vista, “Supremacy” è senza dubbio l’album più vario della discografia del quintetto. Quasi mai prima d’ora avevamo infatti visto gli Hatebreed alternare con tale abilità e frequenza schegge slayeriane e midtempo pachidermici, tanto che finalmente ogni canzone della tracklist risulta essere in possesso di una precisa identità. Dunque non si correrà quasi più il rischio di confondere un brano con un altro, poichè le strutture non sono più tutte uguali come una volta (ovvero sfuriata iniziale-breakdown-conclusione anthemica). Bisogna poi spendere qualche parola anche sul riffing delle chitarre – il quale, di conseguenza, è divenuto generalmente più variegato e dinamico, spesso molto più metal che hardcore – e, soprattutto, sulla performance dietro al microfono di Jamey Jasta, che in alcuni episodi di questo nuovo platter abbandona per breve tempo le sue tipiche urla per cantare nel vero senso del termine. Ma i die-hard fan della band possono stare tranquilli: non stiamo parlando di chorus in voce pulita o amenità simili, solo di certe linee vocali più espressive del solito, che in alcuni dei pezzi maggiormente controllati non stonano affatto. Insomma, dopo il discreto ma altamente prevedibile “The Rise Of Brutality”, gli Hatebreed sono riusciti a svecchiare almeno un po’ il loro sound, confezionando un album devastante che non deluderà assolutamente le loro legioni di fan e che, allo stesso tempo, potrà risultare un poco più digeribile a coloro i quali sino ad oggi li avevano trovati sempre eccessivamente monolitici. Avanti così!