HATEFUL – Epilogue Of Masquerade

Pubblicato il 02/07/2013 da
voto
8.0
  • Band: HATEFUL
  • Durata: 00:32:05
  • Disponibile dal: 24/06/2013
  • Etichetta:
  • The Spew Records
  • Distributore: Andromeda

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Modena è una città che ci sta dando delle gioie. Chi stesse già pensando a qualche forma di favoritismo inter nos sappia che non ci riferiamo a niente che riguardi il nostro Emilio Cortese (Satana ce ne scampi!), ma alla sua scena death metal. Dopo gli Unbirth, infatti, arrivano sulle nostre pagine gli Hateful con il loro secondo album “Epilogue Of Masquerade”. Avete presente la formula immarcescibile “death metal brutale e tecnico”? Questi ragazzi, nel piccolo spazio che possono occupare come band underground, riescono a darle una connotazione personale, fornendo eguali peso e conseguenze ai due attributi “brutale” e “tecnico”: se il primo implica fisicità, il secondo implica intelletto, connotando la loro musica come un mostro bicefalo. Siamo stati letteralmente colpiti da un approccio tanto fisico e contemporaneamente cerebrale: se da un lato questi ragazzi possono ricordare gli Unfathomable Ruination, nel loro immoderato arrembaggio sonoro sostenuto da una sezione ritmica gagliarda e aggressiva come un pitbull (ascoltate “Artifacts Of The Damned”, diretta all’obbiettivo come una coltellata in faccia), dall’altro non rinunciano mai a creare strutture avvolgenti e raffinate nei vari passaggi, con la conseguenza che tutte (o quasi) le canzoni sono delle schegge impazzite modulate su idee brevilinee, che garantiscono alla musica degli Hateful una dignità – per così dire – impressionista. La formula compositiva che sorregge “Epilogue Of Masquerade” ha come tratto portante la velocità d’esecuzione, sinergizzata dalla tendenza al riff dinamico, ma ogni pezzo mostra opportune inserzioni d’elementi che tengono lontano ogni vostro possibile cedimento alla noia: ecco allora che la band sa sempre quando è il caso di rallentare e puntare sul groove (“Instinct Of The Carnivorous Mass” e “A Wolf In Sheep’s Clothing” sono ottimi esempi), quando puntare su una drammatica ansia (“It Once Was Light” e la strumentale “Stillbirth”), quando tirare fuori qualche accenno melodico (nel riff principale di “A Despicable Harvest”) e, addirittura, quando tentare strade più ambiziose, come accade per “Walking Into A Nightmare” (non a caso il brano più lungo e strutturato), che inizia con le movenze di un pachiderma psicotico per poi diventare una vibrazione ad alta frequenza, latrice di negatività e desolazione. Il tutto viene efficacemente spezzato da soli affilati e folli, volti a distogliervi dalla mole di bastonate secche che, nel frattempo, nessuno ha smesso di darvi: chiarita la personalità di questi ragazzi e preso atto che pure i suoni sono all’altezza, non resta che evidenziare come certi risultati non siano frutto del caso, vista l’esperienza decennale del gruppo, e godersi questa gioia per mente e corpo che è “Epilogue Of Masquerade”.
PS: abbiamo apprezzato ogni singolo pezzo tanto che se noi fossimo delle “pischelle” ai primi umori, questo disco sarebbe una “top 12 hits”.

TRACKLIST

  1. Artifacts Of The Damned
  2. Corrupting The Veil That Keeps The Mind Sane
  3. A Despicable Harvest
  4. It Once Was Light
  5. Breathing The Whirlwind
  6. Instinct Of The Carnivorous Mass
  7. Stillbirth
  8. A Wolf In Sheep's Clothing
  9. Celestial Purification
  10. Ravenous
  11. Walking Into A Nightmare
  12. Bloodline
1 commento
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