HÄXKAPELL – Om jordens blod och urgravens grepp

Pubblicato il 18/01/2025 da
voto
7.0
  • Band: HÄXKAPELL
  • Durata: 00:40:19
  • Disponibile dal: 17/01/2025
  • Etichetta:
  • Nordvis Produktion

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Nonostante la bella copertina, opera dell’artista Maéna Paillet, possa far pensare di trovarsi al cospetto di un album da inserire nel nutrito calderone dell’atmospheric black metal a sfondo naturalistico, chi già conosce l’operato degli svedesi Häxkapell sa già che questo corrisponde solo in parte a verità. Il secondo lavoro sulla lunga distanza della creatura capitanata dal mastermind Oraklet, infatti, non tradisce le mortifere sensazioni evocate dal suo titolo: “Om Jordens Blod Och Urgravens Grepp”, in italiano, significa infatti “Del Sangue Della Terra E Della Morsa Della Tomba”; parole che evocano senza dubbio sensazioni che vanno ben oltre la mera sfera contemplativa, esattamente come la musica in esso contenuta.
Aiutato, in questa occasione, da JM alla batteria e da IPU al violino e ai cori, il buon Oraklet non rinnega nulla di quanto fatto nel full-length di debutto “Eldhymner”, pubblicato nel 2021 sempre su etichetta Nordvis Produktion, riproponendo anche in questo caso la sua personale miscela di black metal old school, atmospheric e folk, il tutto amalgamato ad una certa attitudine ‘prog’ (termine da prendere con le dovute cautele), in una versione che potremmo definire, a seconda delle diverse sensibilità, più matura o meno imprevedibile.
Laddove l’album d’esordio insisteva su brani dalla struttura piuttosto ‘naif’, dove le varie anime del progetto si inseguivano in continuazione in composizioni che riuscivano comunque a conservare una grande efficacia complessiva, questo follow-up vede gli Häxkapell impegnati nel tentativo di dare ai brani una continuità atmosferica più spiccata, senza comunque rinunciare del tutto al loro conclamato istrionismo stilistico.
Per toccare con mano quanto poc’anzi espresso, è sufficiente ascoltare la gelida opener dell’album, intitolata “Satans Rötter”, dove veniamo accolti da un epico coro riecheggiante sentori folk squisitamente scandinavi, da sempre fonte d’ispirazione e marchio di fabbrica delle gesta dei Nostri. Riff al contempo gelidi e densi come la pece, memori della lezione degli Enslaved e dei primi Satyricon, ma anche dei primi Aeternus, forniscono al brano sostanza e nutrimento, mentre oculati stacchi melodici, spesso guidati dal violino, e interventi corali e recitati ne spezzano l’andamento, fornendo l’adeguata dinamicità al tutto senza però intaccarne la compattezza di fondo.
Continuando a scorrere la tracklist dell’album, diventa sempre più chiaro come ‘compattezza’ sia stata effettivamente la parola d’ordine che ha guidato Oraklet e compagni in fase di composizione, con brani che, invece di dipingere rappresentazioni cangianti dai mille dettagli, sembrano voler rappresentare scene singole di grande vividezza, peraltro con ottimi risultati.
Forse i fan dello stile primigenio degli Häxkapell potranno storcere un po’ il naso di fronte a questo parziale cambiamento di rotta, ma è innegabile che brani quali “Vindar Från Förr” (la più riuscita del lotto, per chi scrive) o la lunga, conclusiva, “Den Sanna Modern Talar” siano delle piccole gemme di black metal epico e ricercato.
Certo, rispetto all’album di debutto, questo “Om Jordens Blod Och Urgravens Grepp” vede gli Häxkapell alle prese con un suono meno unico e sorprendente, ma il risultato finale è comunque convincente e non privo di personalità. La morsa della tomba sarà anche gelida e tenace, come dicono i Nostri, ma l’ispirazione che ne deriva è in grado di produrre momenti musicali da brividi.

TRACKLIST

  1. Satans Rötter
  2. Metamorfos
  3. Urgravens Grepp Är Hårt Och Kallt
  4. Hem
  5. Vindar Från Förr
  6. Den Sanna Modern Talar
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