7.0
- Band: HEADS FOR THE DEAD
- Durata: 00:19:24
- Disponibile dal: 05/11/2021
- Etichetta:
- Transcending Obscurity
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Continua la strada degli Heads For The Dead, che dopo aver destato un certo interesse coi primi due full-length, licenziano questo EP, “Slash ‘n’ Roll”, togliendo ogni dubbio ormai sullo status di ‘vera’ band, e non semplice side-project. Non sapevamo bene come accogliere questo mini di solo tre brani più due cover, dal titolo che inequivocabilmente spinge sull’aspetto più roll e meno death dei Nostri, con tre brani dedicati, senza rischio di confusione, a tre grandi classici del genere horror slasher: “Maniac”, “Halloween”, “The Thing” (se non li avete visti tutti almeno dieci volte correte subito a riparare!). E invece sembrano avercela fatto di nuovo, gli Heads For The Dead! La band di Jonny Pettersson, Ed Warby e Ralph Hauber (Wombbath, Massacre, Ayreon, Gorefest, Revel In Flesh, tra gli altri) in soli tre pezzi ha racchiuso la sua formula vincente di death metal di stampo europeo, dimostrando di aver imparato perfettamente la lezione di gruppi quali Entombed, ma anche Dismember, senza rinunciare a un’attitudine dissacrante (non a caso coverizzati qui troviamo Misftis e Ramones con, rispettivamente, “Skulls” e “Pet Sematary”). Death pesante, rozzo, grosso, sporco di crust punk ed effetti horrorifici, il tutto corroborato da un tiro pazzesco e una prova ineffabile da parte della band. Se “Maniac” parte con un riff prettamente anni ’90 mettendo però subito sul piatto un’atmosfera punkeggiante, “Halloween”, aperta dall’iconico tema del film, viaggia come una sassata di puro death metal, con dalla sua un passaggio in midtempo da scardinarvi le ossa del collo. “The Thing” se la prende più comoda, pur rimanendo sul filo del rasoio con un death metal grasso che suona forse più tradizionale, ma capace di giocare sapientemente con le atmosfere horror, benché forse sia il brano che dei tre ci prende meno. Le cover scorrono via in maniera piuttosto liscia, quella dei Misfits più canonica, ovviamente estremizzandone le caratteristiche, mentre quella dei Ramones invece decisamente cannibalizzata in una versione propria, violenta, estrema, rabbiosa, in grado di funzionare benissimo. Insomma, un’uscita da fan forse, o da completisti del genere, vista la brevità dell’EP (una ventina di minuti), ma possiamo constatare un’ottima forma della band e ben sperare per il terzo disco.