HEED – The Call

Pubblicato il 06/07/2006 da
voto
6.5
  • Band: HEED
  • Durata: 01:01:18
  • Disponibile dal: 01/07/2006
  • Etichetta:
  • Metal Heaven
  • Distributore: Frontiers

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Gli Heed sono la nuova band di Daniel Heiman e Fredrik Olsson, rispettivamente ex cantante ed ex chitarrista dei power metaller svedesi Lost Horizon. I due hanno abbandonato il succitato gruppo nel 2004 poichè desiderosi di suonare musica più heavy, ed eccoli infatti ritornare oggi con un platter che prende le distanze dal classico power-speed metal europeo (nonchè da quelle pacchianate tanto care alla loro vecchia band) e che vede i nostri – accompagnati da Martin Andersson alla seconda chitarra, Ufuk Demir alla batteria e Tommy Larsson al basso – cimentarsi in un roccioso heavy classico che in certi episodi presenta persino alcuni spunti thrashy. Savatage, Angel Dust e ultimi Nocturnal Rites sono i nomi che più di tutti vengono alla mente durante l’ascolto di “The Call”, disco che ha come assoluto protagonista Heiman, cantante versatile e carismatico, capace di esprimersi sia in maniera altamente aggressiva e potente, sia su registri più catchy e ariosi, quasi di stampo hard rock. Ben prodotto e suonato alla grande, “The Call” ha purtroppo il difetto – oltre ovviamente al fatto di essere assai poco originale – di non presentare brani che vadano oltre una più che solida sufficienza: la tracklist si lascia ascoltare volentieri anche diverse volte, ma manca forse il brano principe… quel singolo in grado di rimanere impresso nella mente sin dalla prima fruizione. Comunque, nonostante questa pecca, gli Heed sono riusciti ugualmente a realizzare un album più godibile dello scadente “A Flame To The Ground Beneath”, ultima prova in studio dei Lost Horizon. Se quindi apprezzate il genere, provate a dar loro una chance.

TRACKLIST

  1. Heed Hades (intro)
  2. I Am Alive
  3. Last Drop Of Blood
  4. Ashes
  5. Enemy
  6. Salvation
  7. Tears Of Prodigy ( Fallen Angel )
  8. The Other Side
  9. Hypnosis
  10. Moments
  11. The Permanent End Celebration
  12. Nothing
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