HEIDEVOLK – Wederkeer

Pubblicato il 21/02/2023 da
voto
7.5
  • Band: HEIDEVOLK
  • Durata: 00:52:01
  • Disponibile dal: 24/02/2023
  • Etichetta:
  • Napalm Records

Spotify:

Apple Music:

Gli Heidevolk continuano ad andare avanti dritti per la propria strada. E di strada in venti anni ne hanno fatta tanta, nonostante oggi a portarne avanti il nome non sia nessuno dei membri che erano presenti sul debut “De Strijdlust Is Geboren” del 2005, poichè il bassista Rowan Roodbaert, l’unico superstite della “vecchia guardia”, entrò nella line-up l’anno seguente ed è a oggi l’unico membro rimasto stabile all’interno di una formazione che ha cambiato parecchio in due decenni. Nuova linfa è arrivata anche sul nuovo album “Wederkeer”, con l’entrata di ben tre elementi: il chitarrista Mat Van Baest, il cantante Daniël Wansink ed il batterista Kevin Van Den Heiligenberg. Detto ciò, non si può dunque pretendere che il sound odierno della band sia quello degli esordi o anche quello di un grande album come “Batavi”, uscito ormai nel lontano 2012. La formazione ha sempre suonato un viking metal (o pagan metal, se desiderate) condito da elementi folk e nella maggior parte delle sue opere ha sempre conservato nel proprio trademark un certo riffing extreme metal vicino al black metal epico. Negli gli ultimi anni, il sound però si è sensibilmente ammorbidito, anche per quel che riguarda il cantato, ora quasi esclusivamente pulito. Essendo una band che con gli anni ha acquisito progressivamente un certo peso all’interno del mondo viking/pagan metal, c’era effettivamente un po’ di curiosità per questa uscita discografica. Il primo impatto con le nuove canzoni non è tuttavia troppo esaltante: ci sono echi stilistici del passato, ma in generale la release è un po’ troppo orecchiabile grazie alla nutrita quantità di cori, parti acustiche, un cantato quasi sempre pulito ed un sound che in generale sembra essersi ammorbidito di molto. Tutto vero, ma con il passare degli ascolti bisogna dare atto agli Heidevolk che i brani funzionano, alcuni alla grande. L’opener è epica quanto basta e non rinnega del tutto il passato, anche quello meno vicino. La vera sorpresa è data da “Drink Met De Goden (Walhalla)” che inizia come una ballad ritmata molto fiera, con un bel giro folkeggiante a supporto, ma è soprattutto il coro epico a coinvolgere l’ascoltatore.
In alcuni momenti c’è qualcosa che accomuna i Nostri ai teutonici Menhir, forse in un certo modo di cogliere il legame con il glorioso passato, anche se gli Heidevolk sono senza dubbio più estroversi nel tramutare questo sentimento in una musica orgogliosa. Aggiungiamo che la produzione è pompata al modo giusto e anche le parti più epiche e folk sembrano trarne dei benefici. I cori su questo album non sono pochi, proprio perchè gli Heidevolk puntano tanto sull’epicità per dare magniloquenza all’opera, spesso riuscendoci. A parte un paio di riff tirati, per il resto il songwriting è piuttosto semplice e diretto, persino classicamente heavy (come su una parte di “Klauwen Vooruit”), ma non per questo la band vuole diventare come i Manowar versione pagan metal. Per dirla tutta, sono più sinceramente epici gli Heidevolk su questo album che non gli ultimi Amon Amarth. In alcuni passaggi c’è un lontano eco degli Ancient Rites o qualcosa dei Forefather, ma si tratta solo di brevi spunti in comune, che nel sound generale si perdono all’interno del trademark ben marcato di Rowan e soci.
In brani come “Oeros” e “Raidho” si sente tutta la fierezza semplice e naturale degli antichi popoli germanici. Il saper rimandare il nostro pensiero ad un’era lontana e carica di suggestioni è una qualità che questa formazione possiede e non la mette in pratica per la prima volta. Forse un album genuino come “Batavi” rappresenta ancora oggi l’apice discografico raggiunto dalla band, ma ci sembra giusto premiare questi prodi olandesi: nonostante il cambio stilistico adottato, in generale meno apprezzato (se troppo soft) da chi solitamente segue il filone viking/pagan metal, bisogna riconoscere a questi ragazzoni nordici un innato buon gusto per la musica, una propensione naturale per le parti folk suggestive e un sentimento eroico che sembra davvero genuino.

TRACKLIST

  1. Hagalaz
  2. Drink Met De Goden (Walhalla)
  3. Klauwen Vooruit
  4. Schildenmuur
  5. De Strijd Duurt Voort
  6. Oeros
  7. Wederkeer
  8. Ijzige Nacht
  9. Raidho
  10. Ver Verlangen
  11. Honda
  12. Zoervuur
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.