8.5
- Band: HEILUNG
- Durata: 00:59:15
- Disponibile dal: 19/08/2022
- Etichetta:
- Season Of Mist
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Sciamani di una necessità sempre più pressante (nell’umanità contemporanea) di ricongiungersi con il proprio lato mistico e spirituale, sedimentato in millenni di storia, gli Heilung tornano a far riverberare nelle nostre casse la loro musica unica, capace di unire ritmi tribali, bave elettroniche e tradizioni folk in un unguento magico, in grado di far viaggiare lungo correnti siderali e secoli di stratificazioni culturali.
Dopo il dualismo di “Ofnir” e “Futha” – ritratti frastagliati di un maschile guerresco e sacralmente bestiale, il primo, e un femminino di guarigione e contatto con il divino, il secondo – il terzo lavoro del collettivo nordeuropeo è un richiamo irresistibile ad avvicinarsi, raccogliersi intorno alla musica, forgiando legami inscindibili con essa; già il titolo “Drif” ne esprime l’intenzione nell’etimologia, ma ciascuno dei nove episodi è tassello fondamentale di un incantesimo lungo un’ora, per forgiare unioni, legami istintuali. Matematica, misticismo, antiche maledizioni, invocazioni e canti di guerra si inseguono lungo gli intrecci vocali – questa volta ancora più vigorosi ed evocativi – di Maria Franz e Kai Uwe Faust, correndo lungo i contorni degli strumenti a fiato, percussivi o a corda usati per ciascun brano. Il concetto di ‘storia amplificata’ è particolarmente calzante per la musica creata dagli Heilung: nell’ossessività di “Tenet”, nel limpido richiamo di “Anoana” (entrambi tra i brani migliori del lotto, il primo per l’ipnotica trasposizione del quadrato palindromo Sator, il secondo proprio per l’alternanza emozionante dei registri vocali), nella scansione rituale di nomi divini di “Marduk” è possibile leggere l’intento di unire, appunto, l’ascoltatore moderno con un passato dai riflessi comuni dall’Est all’Ovest del continente europeo, mostrando la magia di un sostrato comune di note e tradizioni e creando un ponte di ritorno tra esse e la sensibilità di chi è capace, nella realtà contingente, di coglierne le sfumature.
Il caleidoscopio di “Drif” si riflette nelle declamazioni teatrali di “Keltentrauer”, nella cantilenante e baritonale “Buslas Bann” (incantesimo o maledizione islandese di XIII secolo), nel canto di guarigione equina “Nesso” (il cui livello di trasporto emotivo è davvero da pelle d’oca), mostrando il collettivo di musicisti alla ricerca di un suono ‘genuinamente’ rispettoso di ciascun momento storico, di ciascuna etnia, cercando (e riuscendoci) di collocarsi in ambienti e/o situazioni particolari per enfatizzare un particolare tipo di suono o ambientazione, in un instancabile lavoro di ricerca, ri-scoperta e condivisione di significanti e significati diversi, condotto con uno zelo – nella produzione e nella calibrazione di ogni tono, nota, strumento, a cura del terzo pilastro del gruppo, Christopher Juul – davvero encomiabile.
Questo tipo di musica, che vive di suoni ancestrali, archeologia sonora e reinterpretazione moderna, vive il proprio pieno compimento nella dimensione live – ed infatti è molta l’attesa per la data italiana il prossimo inverno – dove musicisti e pubblico diventano essi stessi strumenti, in un momento di condivisione che ha davvero pochi eguali in epoca moderna; se i Wardruna infatti assorbono l’attenzione trasportandoci in contemplazione nella Natura e storia norrena più vibrante e incontrastata, gli Heilung richiedono al proprio pubblico di essere parte attiva e vitale della cerimonia musicale che intessono, raccogliendo nei battiti sanguigni, nel contrasto di voci cristalline e cavernosamente raschianti, negli echi vibranti di musica antichissima una capacità magistrale di irretire orecchie, cuore e menti di chi li ascolta.
È per questo motivo che crediamo che un modo così peculiare di intendere la musica possa difficilmente risultare noioso o manchevole di stimoli; se volete sollevare il velo del mondo per sbirciare l’umanità di secoli fa e riflettervi in essa, ascoltate questo disco, perdendovi lungo le strade del tempo e dietro le ombre sciamaniche degli Heilung.