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- Band: HEIMDALL
- Durata:
- Disponibile dal: //2002
- Etichetta:
- Scarlet Records
- Distributore: Audioglobe
Anche per gli Heimdall è giunta l’ora della prova del nove! La band italiana, nonostante una lunga serie di problemi dovuti ai cambi di line-up, si è sempre distinta grazie ad un power-epic metal di pregevole fattura ed i precedenti lavori, “Lord Of The Sky” e “The Temple Of Theli”, hanno ottenuto un discreto successo dentro e fuori partia. Oggi la band, forte del nuovo singer Giacomo Mercaldo, ci propone “The Almighty”, terzo disco nel nome del custode del Ponte d’Arcobaleno, e riconferma quelle caratteristiche tanto apprezzate in passato: melodie estremamente orecchiabili e armonie solenni in perfetto stile con la musica epica ed evocativa del genere proposto. Giacomo Mercaldo è un cantante lontano dal classico Kiske-clone, non raggiunge mai picchi estremi, preferendo invece dedicare le proprie energie al pathos ed al coinvolgimento della canzone (la sua voce, tanto per rendere meglio l’idea, ricorda molto Stefan Weinerhall dei Falconer). Purtroppo spesso ho riscontrato una certa ripetitività nei brani del disco, insieme a canzoni assai ispirate come “The Search” o la bellissima “Last Journey” troviamo episodi meno coinvolgenti e privi di mordente come l’opener “The Calling”, non esattamente ciò che dovrebbe essere un act destinato ad aprire un disco. I suoni della batteria di Nicola Calluori risultano freddi e a tratti “plasticosi”, pecca questa sempre più frequente nelle produzioni metal: oggi si preferisce “andare di trigger” o addirittura affidarsi completamente a campionamenti che in un certo senso rovinano il fascino di un disco tanto solenne, specie quando le capacità dei musicisti ci sono (Labyrinth insegnano)! Oltre al già citato Giacomo, un elogio va ai due chitarristi Fabio Calluori e Carmelo Claps per il loro gusto nel creare le linee melodiche che accompagnano i pezzi, “Beyond” su tutti, e per il loro potenti riffs che danno non poca grinta al disco. I seguaci di Falconer, Helloween e delle sonorità più classiche apprezzaranno sicuramente “The Almighty”, ma soprattutto si affezioneranno ancora di più ad una band che continua a scalciare per ritagliarsi il proprio spazio nella scena metal tricolore. Le potenzialità ci sono, ancora un po’ di lavoro ed il gioco è fatto!