HELHEIM – landawarijaR

Pubblicato il 24/01/2017 da
voto
8.0
  • Band: HELHEIM
  • Durata: 00:55:13
  • Disponibile dal: 20/01/2017
  • Etichetta:
  • Dark Essence Records
  • Distributore: Audioglobe

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Prosegue nel gioco di rimandi e ricongiunzioni a quanto già edito il percorso artistico degli Helheim, combo viking/black metal che nel corso degli anni ha avuto il merito di non snaturare il suono di partenza, pur restando ben lontano dalla standardizzazione o dal semplice rimescolamento di cliché già noti. Il nono album “landawarijaR” si collega alle tematiche esplorate nel settimo full-length “Heiðindómr ok mótgangr” (2011), andando a indagare sugli aspetti della cultura e della spiritualità dei popoli del Nord Europa prima della comparsa del Cristianesimo. Obiettivo del gruppo è quello di mettere in luce aspetti sottovalutati dai principali filoni di ricerca storica, così da far rivivere atmosfere arcane che il tempo ha sepolto. Nostre carenze culturali e di comprensione dei testi non ci permettono di dare un giudizio se, dal punto di vista strettamente lirico, il lavoro compiuto dalla band sia realmente all’altezza delle ambizioni. Dal lato musicale, invece, meglio di così difficilmente gli Helheim avrebbero potuto comportarsi. Favellando attorno a concetti ribaditi nel corso dell’intera carriera, i cinque di Bergen hanno messo a punto una serie canzoni che pascolano nell’epica guerriera insozzata di sangue, sospinte da furia indomita e attraversate da un senso di tragedia imminente che, per quanto terribile, viene vissuta con la serenità interiore di chi accetta coraggiosamente il proprio destino. Formalmente, i Nostri hanno ripulito leggermente il suono per dargli un tocco di modernità, che non stona assolutamente con la rievocazione di vicende arcaiche, celebrate con la vividezza che potrebbero dargli soggetti che hanno veramente vissuto quanto narrato. I pezzi così guadagnano in pesantezza, le chitarre, pur inondando di tremolii e persistendo un gradito alone di ruvidezza zanzarosa, assumono una corposità brillante, consentendo un ascolto sempre appagante a livello di botta di suono. Il riffing non concede spazio a chissà quali innovazioni o mutamenti in corso d’opera, eppure, pur rimanendo nell’alveo del viking-black metal, regala in ogni circostanza giri esaltanti. Un sobillar d’animi che va in costante crescendo, e non si riduce nemmeno quando si passa da ritmi più accesi a parziali distensioni. “landawarijaR” alterna nel suo intero corso secca brutalità a squarci imponenti, dove decine di corni da battaglia sembrano chiamarci alle armi e spingerci a superare le nostre paure, in nome di alti ideali. Egualmente colossale è il reparto vocale, dove si spazia dalla potenza schiumante rabbia dello screaming, a cori trasudanti ardore e vibrati mescolanti forza e un pizzico di fragilità. La metrica del cantato e le pause concesse dalle chitarre acustiche e dagli effettati arpeggi rendono benissimo l’idea che gli Helheim hanno di se stessi, ovvero quella di aedi di un’epoca lontana nel tempo, di cui tratteggiano l’atmosfera nei minimi dettagli, in modo da farla rivivere, per quanto possibile, a chi ascolta. In apertura (“Ymr”) e in chiusura (“Enda-dagr”) abbiamo le maggiori asprezze, mentre in mezzo irrompono composizioni più immediate come la titletrack e “Ouroboros” che, non fosse per l’ostico cantato in norvegese, porterebbero a diffusi sing-along le platee di qualsiasi festival europeo. L’avventurosità e la durezza del vivere, come una riflessione sul senso più profondo delle cose, traspaiono chiaramente da un disco intenso e passionale, che supera il già ottimo predecessore e installa gli Helheim fra gli acquisti obbligatori di questo primo scorcio di 2017.

TRACKLIST

  1. Ymr
  2. Baklengs mot intet
  3. Rista blodørn
  4. landawarijaR
  5. Ouroboros
  6. Synir af heidindomr
  7. Enda-dagr
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