7.0
- Band: HELL IN THE CLUB
- Durata: 00:48:34
- Disponibile dal: 15/09/2017
- Etichetta:
- Frontiers
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Un’etichetta discografica in costante ascesa come la Frontiers Records ha deciso di puntare le sue fiches sugli Hell In The Club, i quali sono rapidamente diventati una delle realtà più interessanti in circolazione dell’hard rock contemporaneo. In questa circostanza, i protagonisti hanno cercato di alzare l’asticella rilasciando il naturale erede dell’ottimo “Shadow Of The Monster” seppur, nel complesso, il full length risulta di poco meno coinvolgente del suo illustre predecessore. Da “See You On The Dark Side” traspare la netta intenzione degli attori di non voler adagiarsi comodamente sui meccanismi da loro ben rodati, seppur non manca qualche astuta bordata di ‘facile’ presa, come l’esplosiva “We Are On Fire” e la ruffiana “Bite Of The Tongue”. Il bruciante desiderio di voler approfondire le proprie capacità compositive emerge a chiare lettere nel resto della scaletta, mediante l’utilizzo di un ampio ventaglio di soluzioni stilistiche il più possibile diversificate e cangianti. La malcelata passione per i fumetti della Marvel emerge nel brioso uptempo “I Wanna Swing Like Peter Parker”, peraltro arricchito da una travolgente parentesi jazz, così come la pimpante ed ironica “Houston, We’ve Got No Money” paga dazio alla tempra festaiola coniata a suo tempo dagli Aerosmith. Il gruppo di Steven Tyler e Joe Perry viene nuovamente chiamato in causa nel rovente midtempo dal vago retrogusto ‘bluesy’, “Little Toy Soldier”, mentre la solare “Showtime” si presenta come un poderoso anthem che potrebbe essere sfruttato come opener per i futuri concerti. “Withered In Venice” è un curioso esperimento dal velato mood introspettivo non riuscito appieno, ma ci pensa l’oscura “The Phantom Punch” e l’ariosa “A Melody, A Memory” a riportare i piloti in carreggiata, entrambe ben valorizzate da ritornelli ispirati, nonché di ottima fattura. Un capitolo a parte andrebbe steso per la conclusiva “A Crowded Room”, avventurosa ‘mini’ suite caratterizzata da pregevoli chiaroscuri strumentali, che chiama in causa le eroiche gesta ispirate alle sacre scritture vergate dall’intramontabile accoppiata Queen/Savatage. La prossima mossa degli HITC sarà dunque un’avvincente rock opera? Noi lo auspichiamo vivamente.