7.5
- Band: HELLCIRCLES
- Durata: 00:48:37
- Disponibile dal: 22/04/2014
- Etichetta:
- Valery Records
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Un’altra bella realtà nostrana, questi Hellcircles di Cremona, combo proveniente appunto dalle lande lombarde autore di un ottimo heavy/power sporcato di progressive, vagamente appoggiato alla produzione di Labyrinth e Vision Divine, ma dotato anche di una certa tendenza a sfruttare soluzioni più violente ed aggressive, un po’ come proposto in tempi recenti dagli Eldritch. Vigore strumentale, molta tecnica e uno spiccato gusto per la melodia sono quindi gli ingredienti principali di questo gustoso platter; con l’ultimo punto in particolare ben posto in evidenza dal timbro acuto e potente del cantante Parisi, certamente molto bravo. Non da meno risultano però le due asce Ravara e Fornaroli, tipici chitarristi heavy, che si rendono entrambi autori di una prova notevole in fase sia ritmica, con riff sempre ficcanti e potenti, sia solista, quando il buon bagaglio tecnico dei due può emergere propotentemente. Il biglietto da visita scelto dai Nostri per introdurre l’album risponde al nome di “Let Us Unite”, che dopo la breve intro “Stillness” esplode con perentoria potenza nelle nostre cuffie. La scelta si rivela senza dubbio azzeccata: il brano mostra certo tutte quelle qualità che nell’introduzione abbiamo elencato, con il buon uso della melodia e il notevole impatto sonoro sugli scudi. “Take Or Give Up” bissa il colpo con un andamento ancora molto diretto, sorretto questa volta più dalla possente base ritmica che dal solo riffing. Su questa movimenta base musicale troviamo anche un growl abbastanza ben fatto, che sottolinea il lato aggressivo della band senza snaturarne l’approccio comunque prevalentemente melodico. “Turn Back Time” si mostra ancora più marcatamente ‘italiana’ nel proprio sound, e i richiami con i Vision Divine sono qui ancora più evidenti, pur senza mai scadere nella sudditanza sonora, cosa per cui elogiamo gli Hellcircles. Un po’ di Dream Theater è sempre possibile trovare in dischi che almeno in parte condividono la parola ‘progressive’ e questo è il caso della quasi-ballad “Like A Hero”, che appunto omaggia maggiormente il lato prog della musica dei Nostri. “The Damage Done” è forse un po’ troppo aggressiva per gli ascoltatori avvezzi ad un maggior uso della melodia, ma con “Our Drawing” ritroviamo un confortante e ben riuscito ritorno in familiari territori power, aiutati in ciò anche dalla voce ben riconoscibile di Ralf Scheepers, ospite sul brano. “Rise Again” passa forse un po’ anonima dopo questo bel brano, e non compete nemmeno con la ricchezza formale dei due episodi che concludono il disco, la title-track “Prelude To Decline” e la bella “Release Your Pride”, pezzi dotati di ottime melodie e tanta potenza che concludono degnamente l’intero album. Nonostante clichè e richiami al sound di altre band siano assolutamente presenti, conosciamo abbastanza bene il genere da dire che questo era difficilmente evitabile: gli Hellcircles anzi hanno dalla loro la capacità indubbia di raccogliere in maniera ottima questi input e rielaborarli inserendoci il proprio DNA, che la maggior parte delle volte consiste in un ispessimento del suono e un aumento dell’aggressività. Tra Eldritch, Helreidh e Vision Divine, “Prelude To Decline” è un altro quadro di rilievo nella ricca pinacoteca power italiana.