HELLISH GOD – The Advent of Deathless Chaos Beast

Pubblicato il 17/09/2024 da
voto
7.0
  • Band: HELLISH GOD
  • Durata: 00:26:09
  • Disponibile dal: 27/09/2024
  • Etichetta:
  • Dusktone

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Persi per strada il frontman Tya (Continuum of Xul, ex Antropofagus) e il bassista Stefano Malgaretti (ex Imposer, ex Voids of Vomit), e stretto un accordo con l’intraprendente Dusktone, gli Hellish God si riaffacciano a sorpresa sul mercato con “The Advent of Deathless Chaos Beast”, secondo full-length di un percorso artistico da sempre dedito alle forme più barbare e sulfuree del death metal.
Oggi ridimensionato a duo, con i membri fondatori Michele Di Ioia e Luigi Contenti chiamati a gestire l’intera faccenda, il gruppo di Campobasso dà nuovamente prova delle sue capacità di rilettura di certa scuola americana degli anni Novanta, confezionando otto brani per neanche mezz’ora di musica in grado di riprendere il discorso dell’esordio “The Evil Emanations” (2018) e di portarlo su livelli di presa ancora maggiori, pur senza smentire un intento di base che è e resta di natura fortemente derivativa.
Spinto dalla solita, egregia produzione di Carlo Altobelli (Cripple Bastards, Pugnale, Rejekts), l’album riparte quindi da un’idea di death metal tesa a evocare immagini di bolge oscene e di creature dagli inferi, attingendo da quel Necronomicon di soluzioni redatto a suo tempo dai Deicide dei primi due dischi, dai Morbid Angel (in particolare di “Covenant”) e da tutte quelle band nate sulla scia dei suddetti capostipiti, con le influenze di Angelcorpse, Centurian e Rebaelliun ben in evidenza durante l’ascolto insieme a qualche sottile omaggio alla scena black metal ellenica dei tempi d’oro (a partire dall’intro salmodiante di “Key of the Abyss / Bloodgeoning Maelstrom”).
Un disco che induce subito a rispolverare l’espressione ‘da fan per altri fan’, nel quale i Nostri – puntando su un songwriting feroce ma equilibrato, nel quale il groove ha modo di emergere e di incidere sul flusso parossistico della tracklist – dimostrano di prestare una certa attenzione ai cambi di tempo, alle metriche e di non volerla buttare a tutti i costi ‘in caciara’, con un guitar work che, nel suo incedere teso e circolare, si rivela puntualmente una fucina di riff dinamici e pimpanti.
A fronte di quanto detto, è sottinteso che occorra essere totalmente ‘dentro’ il filone per apprezzare e lasciarsi irretire da un album come “The Advent…”, ma se i nomi citati sono la vostra religione o se cercate un’alternativa recente allo scialbo “Banished by Sin”, allora è difficile che qui resterete delusi. Blasfemi, efferati, ma soprattutto concreti.

TRACKLIST

  1. Key of the Abyss / Bloodgeoning Maelstrom
  2. Throne of Zĕbūl
  3. Inglorius Rex
  4. The Advent of Deathless Chaos Beast
  5. Unholy Masters of Deformity
  6. Impuryfire
  7. The Eleven Headed Dragon
  8. The Dominant Powers of New Aeon
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