7.0
- Band: HELLISH GOD
- Durata: 00:31:00
- Disponibile dal: 08/01/2018
- Etichetta:
- Everlasting Spew Records
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Il lasso di tempo compreso tra la seconda metà degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio verrà sempre ricordato come uno dei più difficili nella storia del movimento death metal. Tra scioglimenti (Carcass, Obituary, Suffocation), colossi allo sbando (Deicide in primis) e un generale senso di disinteresse da parte del pubblico, non si può certo dire che il caro vecchio metallo della morte se la passasse bene in quel periodo, al punto da ritornare nella stessa dimensione underground da cui era emerso un paio di lustri prima e sopravvivere grazie agli sforzi di pochi fanatici. Tra questi, Angelcorpse, Vital Remains e la corrente sudamericana di Abhorrence, Krisiun e Rebaelliun rappresentavano senza dubbio una delle difese più stoiche e resistenti, tenendo alto il vessillo dell’intransigenza e riuscendo tra mille difficoltà a confezionare album che sarebbero poi diventati dei piccoli classici (basti pensare ai vari “Exterminate”, “Conquerors of Armageddon” e “Annihilation”). Uno spirito battagliero a cui gli Hellish God si rifanno per il loro esordio “The Evil Emanations”, amalgama di sonorità infernali e tiratissime immesso sul mercato dalla sempre attenta Everlasting Spew Records, modellato con attenzione sugli insegnamenti dei suddetti padri putativi. Incalzati dal growling barbaro di Tya, i brani alternano classiche parentesi ‘no compromise’ e rallentamenti mai troppo marcati che comunque aiutano a spezzare l’andamento della tracklist, giocata dall’inizio alla fine su un riffing circolare di chiaro stampo americano e su un’atmosfera diabolica pressoché palpabile. Difficile in un simile contesto aspettarsi soluzioni che escano dal seminato: dall’opener “Qlipoth” alla conclusiva “Marching with the Accuser”, passando per le feroci “Anti-Cosmic Decree” e “I Am Belial”, qui siamo dalle parti dell’omaggio più sentito e viscerale. Musica per fan suonata da altri fan, in cui la mancanza di veri colpi di genio è messa in secondo piano da un songwriting efficace e genuino. Altra valida formazione da aggiungere allo scenario death metal tricolore.