HELLLIGHT – We, The Dead

Pubblicato il 10/05/2025 da
voto
7.5
  • Band: HELLLIGHT
  • Durata: 01:07:26
  • Disponibile dal: 09/05/2025
  • Etichetta:
  • Meuse Music Records

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Sessantasette minuti abbondanti di musica per soli sette brani, tra cui un ‘breve’ (se così si può definire un pezzo di cinque minuti) interludio non lasciano alcun dubbio sul fatto che gli HellLight siano tornati e non abbiano assolutamente intenzione di cambiare stile. I brasiliani, che giungeranno l’anno prossimo al traguardo dei trent’anni di attività, sono da sempre fedeli ad un funeral doom metal caratterizzato da atmosfere tenui e dominato da tematiche legate alla perdita, al dolore e alla morte: niente di particolarmente nuovo in questo campo ma tutto fatto con estrema passione, tanto da poter considerare il gruppo guidato dal cantante/chitarrista/tastierista Fabio de Paula come l’esponente principale del genere in tutta l’America Latina.
“We, The Dead”, ottavo tassello di una discografia che sta diventando consistente, arriva a quattro anni dal precedente “Until The Silence Embraces” e non presenta grosse sorprese, ma si conferma solido ed ispirato come tutte le loro uscite, soprattutto quelle che vanno da “Journey To Endless Storms” del 2015 in poi, grazie probabilmente ad una formazione che si è consolidata nel tempo (accanto a de Paula troviamo il bassista Alexandre Vida ed il batterista Renan Bianchi, presenti rispettivamente dal 2008 e dal 2015) e al recente contratto con l’attivissima etichetta Meuse Music Records.
In un genere legato a canoni stilistici piuttosto rigidi, ciò che permette agli HellLight di avere un suono distinguibile è un deciso afflato melodico, con l’utilizzo di tastiere che rendono più digeribili brani che superano la barriera dei dieci minuti di durata, ed il ricorso frequente ad una voce pulita ad affiancare il growling; essa, per la verità, non suona sempre efficace, rappresentando l’unico limite evidente.
Il lato più spigoloso della proposta è espresso dagli arcigni riff tipici del funeral doom, spesso completati da assoli che provengono dal metal più classico e da una sezione ritmica incalzante; una produzione molto naturale, infine, si adatta perfettamente a queste sonorità cupe e luttuose.
I brani, sempre tenendo conto del contesto, sono differenti tra loro: “The Last March” è lenta, oppressiva e pesante dal principio alla fine, “As A Fading Sun We Lie” è altrettanto intensa ma sprazzi di tastiere settantiane lasciano intravedere qualche debole spiraglio di luce, mentre il duetto con Heike Langhans (Sojurner, Remina) in “As Daylight Fades” scandaglia gli abissi gothic/doom dei Draconian e, seppur scontato nel suo svolgimento, incarna il momento più emozionante dell’intera opera.
“We, The Dead” è il frutto di un lavoro portato avanti con tenacia, in un processo di affinamento che procede senza interruzioni: l’originalità è da ricercare altrove, ma conoscenza della materia e coerenza sono decisamente da premiare.

TRACKLIST

  1. Echoes Of Eons
  2. As A Fading Sun We Lie
  3. Desperate Cry
  4. We, The Dead (Interlude)
  5. As Daylight Fades
  6. Obsolete Dreams
  7. The Last March
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